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Diventa definitivo l’ergastolo per l’ex esponente di Avanguardia Nazionale, Paolo Bellini, accusato di concorso nella strage di Bologna del 2 agosto 1980, in cui morirono 85 persone e oltre 200 rimasero ferite. I giudici della sesta sezione penale della Cassazione presieduta da Giorgio Fidelbo hanno rigettato il ricorso presentato dalla difesa contro la sentenza pronunciata l’8 luglio di un anno fa dai giudici della Corte d’Assise d’appello di Bologna. 

Nella requisitoria di ieri il sostituto procuratore generale Antonio Balsamo ha sottolineato come “le conclusioni della sentenza impugnata sono coerenti, una sentenza che non ha un approccio storiografico e il quadro probatorio è solido. In Italia abbiamo avuto due magistrature: di una ha fatto parte Giovanni Falcone, e di un’altra Ugo Sisti, il procuratore capo di Bologna all’epoca della strage”, ha evidenziato il pg riferendosi a quanto emerso dalle testimonianze del processo a carico di Bellini sulla presenza del magistrato nei giorni successivi alla strage nell’albergo della famiglia dell’ex esponente di Avanguardia Nazionale.  

Confermate anche le condanne per gli altri due imputati che avevano presentato il ricorso contro la sentenza d’appello di Bologna. Si tratta dell’ex capitano dei carabinieri Piergiorgio Segatel, accusato di depistaggio e condannato a sei anni di reclusione, e Domenico Catracchia, ex amministratore di condominio in via Gradoli, a Roma, accusato di false informazioni al pm al fine di sviare le indagini, condannato a quattro anni. 

Intanto lo scorso gennaio è diventata definitiva la condanna all’ergastolo per l’ex Nar Gilberto Cavallini, accusato di aver fornito alloggio a Francesca Mambro, Giusva Fioravanti e Luigi Ciavardini, nella fase immediatamente precedente alla strage, di aver falsificato il documento intestato a Flavio Caggiula, consegnato da Ciavardini a Fioravanti, e di aver messo a disposizione un’auto per raggiungere il luogo della strage.  

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Redazione

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