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La Rotonda del Lungomare di Taranto, mai così gremita, con i suoi 7000 spettatori trasformati in un unico organismo pulsante, ha respirato a pieni polmoni l’aria densa di aspettativa prima di assistere alla chiusura trionfale del Medimex 2025. E i Massive Attack, con il loro concerto evento, hanno risposto all’attesa con una maestria e una potenza emotiva che resteranno scolpite nella memoria di chiunque abbia avuto la fortuna di esserci.

Non è stato semplicemente un concerto, ma un’esperienza catartica, un viaggio sensoriale in cui suono, luce e atmosfera si sono fusi in un’unica, potente entità. I Massive Attack hanno tessuto una rete di suoni elettronici ipnotici, ritmi tribaleggianti e melodie malinconiche, creando un’atmosfera sospesa tra sogno e realtà. La scenografia, un sapiente gioco di luci e ombre, ha amplificato la suggestione, trasformando la Rotonda in un palcoscenico magico, un luogo in cui la musica trascendeva la sua mera funzione per diventare un’esperienza spirituale.

Ma la performance dei Massive Attack non è stata solo un trionfo di tecnica e artisticità. È stata anche, e soprattutto, una forte dichiarazione politica. In un momento storico segnato da guerre e tragedie, come il genocidio in corso a Gaza, il gruppo inglese ha scelto di alzare la voce, di usare la sua musica come strumento di protesta e di denuncia. Il messaggio contro la violenza, contro ogni forma di guerra e oppressione, è stato chiaro, potente e commovente, risuonando nell’animo di ogni spettatore presente. Non è stato solo un trip collettivo, ma una meditazione condivisa sull’umanità, sulla sua fragilità e sulla necessità di difendere la pace e la giustizia.

7000 persone, unite da un’unica emozione, da un’unica vibrazione. Un’immagine potente, carica di significato, che rimarrà a lungo impressa nella mente di chi ha assistito a questo concerto straordinario. I Massive Attack, con la loro performance memorabile, hanno chiuso il Medimex 2025 non solo con un trip collettivo, ma con un messaggio di speranza, un appello accorato alla pace, lanciato da Taranto al mondo intero. Un finale indimenticabile per un’edizione del festival già ricca di successi. Taranto, grazie ai Massive Attack, ha brillato di una luce propria, intensa e duratura.

Foto di Michele Traversa (riproduzione riservata)

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Giornalista pubblicista, speaker radiofonico e grande appassionati di turismo, cultura, gastronomia, auto e tecnologia. Vivo tra Bari, Milano e Londra e amo raccontare il mondo e le sue differenze.