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(Adnkronos) –
Il 44% degli italiani si è detto pronto ad arruolarsi e vestire la divisa in casi di estrema necessità. E' quanto emerso da un sondaggio commissionato dal ministero della Difesa all'Istituto Piepoli e pubblicato oggi da Qn. Cresce di 4 punti percentuali il livello di fiducia del ministro Guido Crosetto, che si attesta al 43%. Sul gradimento del suo operato, spiega ancora l’analisi dell’istituto Piepoli, si è espresso il 51% degli intervistati sommando le valutazioni 'molto' e 'abbastanza'.  L’indagine è stata realizzata attraverso 500 interviste a un campione rappresentativo della popolazione (maschi e femmine) dai 18 anni in su, distribuito per età e aree di appartenenza. Dal sondaggio emerge un forte senso di identità degli italiani. Il 75% degli intervistati dichiara infatti di essere molto legato al proprio Paese, anche se è un sentimento più diffuso tra i meno giovani (67% 18-34 anni; 70% 35-54 anni; 85% 55 anni e più). E la propensione a sacrificarsi per l'Italia? C'è, ma è decisamente più diffusa per disastri naturali (72%) e pandemie (65%) che per guerre (30%). I sacrifici a cui sono disponibili i nostri concittadini sono principalmente legati a un cambio di abitudini (67%), in pochi rinuncerebbero a parte del reddito (29%), ma buona parte (48%) è disposta ad abdicare temporaneamente alle libertà personali per ragioni di sicurezza nazionale. La propensione a incrementare i fondi finalizzati a difendere il territorio non è maggioritaria anche se consistente: il 45% è favorevole e tra questi il 56% nella fascia d'età 18-34 anni. Tra i giovani (49%), soprattutto i nativi digitali, emerge un forte interesse nell’idea di investire in cyber sicurezza. Alla domanda 'Quanto ritiene che la difesa militare dell'Italia serva a proteggere anche la sua vita e quella della sua famiglia?' ha risposto in modo positivo (tra molto e abbastanza) il 49% degli intervistati, mentre il 32% ha optato per ‘poco’. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Redazione

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