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(Adnkronos) – “Il Total tax contribution fornisce una prospettiva totalmente diversa dei dati fiscali. Nel 2022 ha coinvolto un campione di 270 società italiane. Parliamo di società che hanno ricavi corrispondenti, nel secondo anno, a circa il 9% del Pil italiano. Questo dà un'idea della significatività del campione”. Lo ha detto Marco Magenta, managing partner Ey Studio legale tributario, alla presentazione della seconda edizione del Total tax contribution report Italia, promossa a Milano da Ey, l’organizzazione globale che offre servizi professionali, e AFI. Il Report è stato prodotto seguendo “le best practices internazionali in materia di Total tax contribution – spiega Magenta – ed è stata garantita la riservatezza. Il campione – aggiunge – ci dà una lettura del ruolo della grande impresa nella contribuzione. A differenza di altri tipi di analisi, quelli sui bilanci e sui criteri di competenza, ad esempio, la Total tax contribution va proprio a vedere quanto abbiamo contribuito al bilancio dello Stato di un determinato anno”. Dal report emergono tre aspetti fondamentali. “Il primo conferma quanto già emerso nella prima edizione, quando avevamo osservato l'anno della pandemia e l'anno precedente, cioè il 2020 e il 2019 – spiega Magenta – “Nei due anni successivi alla ripresa vediamo che le grandi imprese hanno una funzione di resilienza anche nel gettito e nella contribuzione fiscale complessiva verso l'erario. Quindi nei momenti di crisi il gettito non decresce tanto quanto decrescono i ricavi. Nei momenti di ripresa dell'economia, la contribuzione fiscale complessiva cresce più che proporzionalmente rispetto alla crescita dei ricavi e rispetto alla crescita del Pil e del gettito complessivo dell'erario italiano”. Il secondo passaggio emerso dal report riguarda la pressione fiscale complessiva sulle grandi imprese “e qui bisogna dare un messaggio di attenzione per evitare di soffocarne la competitività e la capacità di investimenti”, avverte Magenta. Il terzo aspetto attenzionato nel report si focalizza sul “bilanciamento perfetto, quasi 50 e 50, tra le imposte versate che gravano sulle imprese e le imposte versate riscosse per conto di altri contribuenti, come lavoratori dipendenti e professionisti, i sostituti d'imposta oppure addirittura l'Iva sulle transazioni. Un’ulteriore grande funzione sociale che è di supporto alla riscossione a favore dell'erario”, le parole di Magenta.  —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Redazione

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