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(Adnkronos) – La sua relazione con le scarpe da ginnastica sembra essere seria: Edi Rama, primo ministro dell’Albania, non rinuncia mai a indossare le sue amate sneakers, anche nelle stanze del potere o negli incontri ufficiali. Come ha fatto oggi a Tirana, durante il sesto vertice della Comunità politica europea, dove ha accolto i leader sfoggiando un paio delle sue amatissime sneakers, un paio bianche personalizzate con il logo del summit, una stella gialla con contorno blu, disegnata di lato.  Le sue non sono quasi mai scarpe qualsiasi: spesso Adidas, quelle con le iconiche tre strisce, simbolo inossidabile di una cultura street che, nei Balcani e in tutto l’Est europeo, è diventata quasi una religione. Non è un mistero che le popolazioni dell’Est da decenni abbiano un debole dichiarato per il brand tedesco: un retaggio post-sovietico che risale agli anni ‘80, quando Adidas divenne il primo marchio occidentale a realizzare le tute per il team olimpico sovietico. Da allora le tre strisce sono diventate uno status symbol, una divisa popolare, quasi un grido identitario. E anche stavolta si può ipotizzare che le sneakers non siano solo delle semplici scarpe per Edi Rama ma possono essere interpretate come una dichiarazione di appartenenza e di stile. Del resto, non è la prima volta che il primo ministro dell’Albania e artista prestato alla politica, sceglie le sneakers come tratto distintivo del suo guardaroba istituzionale. Ovunque vada – vertici europei, conferenze, visite ufficiali – Rama non rinuncia alle sue scarpe da ginnastica. Non per trascuratezza ma forse come una scelta estetica e culturale consapevole. Con completo formale, cravatta e scarpe da ginnastica anche sotto i riflettori internazionali, nonostante le critiche di chi può ritenerlo poco elegante o fuori luogo, lui non batte ciglio e non perde autorità. La prova? Al vertice Nato del luglio scorso persino il presidente francese Emmanuel Macron, notoriamente attento al dress code, ha indicato le sue scarpe e gli ha rivolto un cenno di approvazione. Come a dire che a volte, anche sull’abbigliamento formale, si può fare qualche eccezione. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Redazione

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