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Matera e il giorno più lungo. Il 2 luglio la citta dei Sassi si veste di festa e religiosità, trasformandosi in un crescendo di emozioni legate alla storia, allo spirito religioso e alla tradizione. Un’occasione in cui il senso di devozione per la Madonna della Bruna che i materani portano nel cuore per la loro protettrice raggiunge l’apice. Una regina che tiene con il braccio sinistro il Bambino Gesù. Ecco la Madonna della Bruna di Matera. All’alba del 2 luglio tutto è pronto iniziando con la solenne Processione dei Pastori che prende il via dalla chiesa di San Francesco d’Assisi. A mezzogiorno l’immagine della Madonna viene prelevata dalla Chiesa di San Giuseppe, luogo deputato alla preparazione della statua detta in gergo popolare “Cher’ ca non s’ assramm” (Quella che non ha paura) che si distingue dalla statua originale che è custodita nella cattedrale Scortata dai Cavalieri della Bruna, seguiti dalle autorità ecclesiastiche a bordo di sfarzose carrozze d’epoca, è condotta a Piccianello, il luogo dove secondo la leggenda è avvenuta la sua prima apparizione nella chiesa dell’Annunziata. Alle cinque del pomeriggio, dopo la celebrazione della messa, la statua della Madonna viene collocata sul carro trionfale e, scortata dai cavalieri in costume, percorre le vie del centro e ritorna alla cattedrale. Da qui la processione serale che si conclude con il rito dei “tre giri” con il quale il carro, con ancora su di esso l’effigie, gira per tre volte intorno alla piazza a simboleggiare la presa di possesso della città da parte della Vergine; in tal modo si invoca la sua protezione ancora per tutto l’anno successivo. Finalmente si arriva allo storico “strazzo”del carro Trionfale realizzato in cartapesta, con tematiche religiose diverse ogni anno e dettate dalla Curia locale.Fiumi di folla, attendono trepidanti l’adrenalinico momento della distruzione dell’opera al quale fa seguito un suggestivo spettacolo pirotecnico. La conquista di una parte del carro, piccola o grande che sia, è per il materano auspicio di buona sorte per l’anno che verrà, come sottolineato dal detto popolare pronunciato alla fine dei festeggiamenti “A moggh, a moggh, all’onn c’ ven” (l’anno prossimo sarà migliore) che equivale all’ad maiora latino, in attesa dell’appuntamento del 2 luglio seguente, evento tanto atteso e protagonista nel cuore dei materani. Il 2025 festeggerà la 636 esima edizione del carro Trionfale realizzato dall’artista materana Francesca Cascione : una barca con elementi spagnoleggianti con il tema “Mio Signore e mio Dio, tu mia Speranza”. Tra fede e paganesimo, storia e forte identità Matera si ritrova il 2 luglio di ogni anno intorno al suo Carro Trionfale con un bisogno di rigenerarsi perché con la distruzione del carro il materano ricomincia il ciclo della sua vita, ciclo annuale legato al tempo che scorre inesorabilmente. Per l’edizione 2025 c’è anche l’appello ai turisti ad andare a Matera da parte di Mariano Iacovone, presidente degli Angeli del Carro, i “protettori” del grande manufatto di cartapesta già nei giorni precedenti la festa del 2 luglio : “Per respirare quell’aria di irripetibile gioia, la stessa emozione che poi io leggo nei loro occhi”. Poi l’appello ai materani : “Quello di essere i garanti delle tradizioni della festa”.
Oreste Roberto Lanza