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(Adnkronos) –
LDA ha raccontato un fatto spiacevole che gli è accaduto mentre era in hotel. Ospite nella puntata di 'Espresso Podcast', Luca D'Alessio ha fatto una premessa: "La gente non mi crederà nemmeno", ha detto prima di cominciare il racconto sulla "storia assurda".  "Chiamiamo il room service e chiediamo quattro cornetti, una spremuta e un cappuccino. Mi dicono 'va benissimo, va benissimo, glielo portiamo subito'. Dopo 10 secondi, massimo 15, mi arriva una chiamata e cosa sento?", dice il figlio di Gigi D’Alessio riportando le parole che ha sentito provenire dall’altra parte della cornetta: "'Quel figlio di pu**ana'. Io resto al telefono perché curioso di sentire. 'Quel figlio di tro**", dice.  "'Hai capito LDA? Si crede l'artista, ordina in camera come niente fosse. Ma perché non muore di colesterolo questo figlio di tro**?' Ve lo giuro, sono rimasto al telefono un quarto d'ora e ho ricevuto solo insulti", ha aggiunto il giovane artista.   LDA, poi, ha raccontato di aver attaccato la chiamata e di aver digitato il numero della reception spiegando loro cosa era successo. "Mi passano il direttore – spiega LDA – e si segnano tutto per verificare, ed era tutto vero. La chiamata mi è arrivata da un collega di questa donna che mi ha insultato al telefono".  E poi dopo aver verificato LDA ha raccontato di aver scoperto che "questo è un ragazzo fan di mio padre e fan mio. Mi ha chiamato lui con la speranza che io rimanessi al telefono", ha aggiunto. "Io spero che non l’abbiano licenziata perché per stare così tanto arrabbiata con un ragazzo che non ti ha fatto niente… perdere un posto di lavoro, mi sentirei pure io in colpa", ha concluso il cantante.  —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Redazione

Lsd sta per Last smart day, ovvero ultimo giorno intelligente, ultima speranza di una fuga da una cultura ormai completamente omologata, massificata, banalizzata. Il riferimento all'acido lisergico del nostro padre spirituale, Albert Hofmann, non è casuale, anzi tutto parte di lì perché LSDmagazine si propone come cura culturale per menti deviate dalla televisione e dalla pubblicità. Nel concreto il quotidiano diretto da Michele Traversa si offre anzitutto come enorme contenitore dell'espressività di chiunque voglia far sentire la propria opinione o menzionare fatti e notizie al di fuori dei canonici mezzi di comunicazione. Lsd pone la sua attenzione su ciò che solletica l'interesse dei suoi scrittori, indipendente dal fatto che quanto scritto sia popolare o meno, perciò riflette un sentire libero e sincero, assolutamente non vincolato e mosso dalla sola curiosità (o passione) dei suoi collaboratori. In conseguenza di ciò, hanno spazio molteplici interviste condotte a personaggi di sicuro spessore ma che non trovano spazio nei salotti televisivi, recensioni di gruppi musicali, dischi e libri non riconosciuti come best sellers, cronache e resoconti di sport minori, fatti ed iniziative locali che solitamente non hanno il risalto che meritano. Ma Lsd è anche fuga dal quotidiano, i vari resoconti dai luoghi più suggestivi del pianeta rendono il nostro magazine punto di riferimento per odeporici lettori.