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La domanda sorge spontanea. Ma Stellantis in Basilicata come sta veramente? Al netto delle tante osservazioni, parate politiche, convegni, incontri sindacali con il governo, scioperi a singhiozzo e tante altre manifestazioni di interesse su questo stabilimento che tanta economia produce, ops produceva soprattutto per la parte nord della Basilicata, la realta è quella che viene raccontata tutti i giorni anche dai politici? I fatti realmente come stanno: Chiude o c’è un rilancio concreto? L’interrogativo è semplice ed è quello che quotidianamente il cittadino qualunque si chiede. La questione Stellantis a casa nostra riguarda la crisi dello stabilimento di Melfi oppure c’è qualcos’altro che non si dice o non si può dire? Le preoccupazioni giornalmente appaiono riguardare la continuità produttiva e occupazionale. Se c’è un serio piano industriale a lungo termine a goderne è soprattutto l’occupazione e conseguenzialmente le famiglie che sono il vero indotto economico di un territorio. Guardando i dati il 2024 appare come l’anno nero di Stellantis dovuta sicuramente alla transizione verso le auto elettriche ha generato incertezza e continua a farlo. C’è un contesto internazionale e anche nazionale che pesa sulle tasche dei lavoratori e non solo. Su questi dati se ricordate fu allontanato dall’amministrazione il Ceo Carlo Tavares che a settembre 2024 dovette ammettere che:“i risultati sono deludenti e modesti a dir poco. Non sono contento”. In questo anno 2025 le promesse si sono raddoppiate. A Melfi sono arrivate sulla catena di montaggio le nuove Jeep Compass ma la questione è il modo di operare sempre veloce aumentando le auto e non gli operai. Una situazione quasi a ricordare la prima e seconda rivoluzione industriale quando entro in fabbrica per la prima volta il mezzo meccanico rendendo l’operario un automa. Probabilmente sta prendendo piede lo stesso pensiero ottocentesco: Se non ti licenzio ma scoppierà sulla linea. I sindacati chiedono di tutelare i lavoratori e garantire la continuità produttiva. In che termini, con quali mezzi e condizioni? Alla fine conti diciamolo sottovoce: Lo stabilimento di Melfi lo stiamo chiudendo piano piano. Se così è, la politica che probabilmente già sa, cosa sta facendo in alternativa sul territorio oltre a sventolare solo squarci di luce con qualche indennità al seguito? Del resto questo stabilimento nacque già controvoglia ricordate la storia del senatore a vita dato ad Agnelli?.

Oreste Roberto Lanza

Oreste Roberto Lanza

Oreste Roberto Lanza è di Francavilla Sul Sinni (Potenza), classe 1964. Giornalista pubblicista è laureato in Giurisprudenza all’Università di Salerno è attivo nel mondo del giornalismo sin dal 1983 collaborando inizialmente con alcune delle testate del suo territorio per poi allargarsi all'intero territorio italiano. Tanti e diversi gli scritti, in vari settori giornalistici, dalla politica, alla cultura allo spettacolo e al sociale in particolare, con un’attenzione peculiare sulla comunità lucana. Ha viaggiato per tutti i 131 borghi lucani conservando tanti e diversi contatti con varie istituzioni: regionali, provinciali e locali. Ha promozionato i prodotti della gastronomia lucana di cui conosce particolarità e non solo.