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(Adnkronos) –
Niente Nazionale per i calciatori coinvolti nel caso scommesse? La provocazione, lanciata dall'ex presidente della Camera Pier Ferdinando Casini nei giorni scorsi, sta trovando diverse sponde nel mondo politico. L'apertura di un nuovo filone dell'inchiesta scommesse da parte della procura di Milano, con una dozzina di calciatori che giocano o hanno militato in Serie A, sta sconvolgendo ancora una volta il calcio italiano. Proprio come accaduto nel 2023, quando il centrocampista della Fiorentina, al tempo alla Juventus, Nicolò Fagioli e quello del Newcastle, all'epoca al Milan, Sandro Tonali furono squalificati dai campi per, rispettivamente, 12 e 10 mesi, il dibattito pubblico sta investendo anche la Nazionale italiana. Sarebbe giusto per il ct Spalletti convocare calciatori indagati per calcioscommesse?  Premessa la condizione fondamentale, base dello stato di diritto, della presunzione di innocenza, oggi ha risposto anche il ministro dello Sport Andrea Abodi: "Credo che, così come ci ha dimostrato con pragmatismo e senso dei valori Spalletti, la maglia azzurra sia un onore. La vestono i migliori, non soltanto nel comportamento sportivo ma nel comportamento in generale", ha detto all'uscita del dalla Figc, dove ha partecipato all'assemblea del calcio femminile.  Tra i calciatori indagati dalla Procura ci sono Sandro Tonali e Nicolò Fagioli, che si è sfogato sui social con una lunga lettera, ma non solo. Nella lista figurano infatti anche i nomi di Alessandro Florenzi, terzino del Milan, Nicolò Zaniolo, all'epoca dei fatti alla Roma e che oggi gioca nella Fiorentina, Weston McKennie e Mattia Perin, calciatori della Juventus. E poi ancora: il centrocampista del Torino Samuele Ricci, l'esterno dell'Atalanta Raoul Bellanova, il mediano della Roma Leandro Paredes e l'attaccante del Parma Matteo Cancellieri.  Per ora è difficile stabilire, a livello sportivo, cosa rischino i calciatori coinvolti. La procura della Figc dovrà infatti prima esaminare le carte che saranno fornite da quella di Milano. Se fosse accertato che i giocatori si ritrovavano su piattaforme illegali solamente per giocare a poker non dovrebbero esserci conseguenze. Nel 2023 Nicolò Zaniolo ammise di aver giocato su piattaforme illegali ma soltanto a poker e blackjack, evitando quindi conseguenze sportive. Diverso sarebbe se le carte della procura mostrassero scommesse su partite di calcio, che potrebbero comportare una squalifica. In ogni caso, per quanto riguarda Fagioli e Tonali, una nuova inibizione dai campi arriverebbe soltanto se si riscontrassero azioni sanzionabili diverse rispetto a quelle già prese in esame nel 2023. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Redazione

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