Tempo di lettura: 2 minuti

(Adnkronos) –
Tadej Pogacar parteciperà al Giro d'Italia 2025? La presenza del ciclista sloveno alla nuova edizione del primo Grande Giro dell'anno rimane in dubbio. Pogacar ha corso ieri, domenica 13 aprile, la Parigi-Roubaix, classica monumento francese terminando secondo alle spalle di Mathieu Van der Poel, che ha trionfato in solitaria staccando il rivale.  Decisiva, per Pogacar, anche una caduta in curva, un errore che ha permesso al belga, colpito da una borraccia lanciata da un tifoso a bordo pista, di scappare via: "Sono arrivato velocissimo perché stavo attaccando a tutta e avevamo il vento a favore. Ma purtroppo ero effettivamente troppo veloce", ha detto Tadej al termine della corsa.  Pogacar arriva alla nuova stagione con grandi aspettative e obiettivi rinnovati. In questi mesi lo sloveno non si è mai fermato, rendendosi protagonista anche di un simpatico siparietto al Masters 1000 di Montecarlo, quando è stato sommerso di fischi per essere arrivato in ritardo alla partita di Lorenzo Musetti.  Probabile che il traguardo da raggiungere questa volta possa essere la Vuelta, l'unico dei Grandi Giri che non ha ancora vinto. Il Giro d'Italia infatti Tadej lo ha conquistato per la prima volta lo scorso anno, mentre al Tour de France ha trionfato ben tre volte (2020, 2021 e 2024). Ecco perché la corsa italiana non sembra essere una priorità in questa stagione per Pogacar, che già negli scorsi mesi aveva lasciato trasparire più di qualche dubbio sulla sua presenza.  "Sicuramente non ci sarà", aveva detto lo scorso gennaio Mauro Gianetti, direttore sportivo dell'UAE Emirates, a L'Equipe. "Ora pianificheremo tutto per capire se correrà il Tour e la Vuelta o solo il Tour. Potrebbe fare solo il Tour. In base all'inizio della stagione, decideremo nelle prossime settimane". La speranza, per gli organizzatori e per i tanti appassionati in Italia, è che le cose, in questi mesi, siano cambiate. E che il Giro non debba rinunciare a uno dei ciclisti più talentuosi degli ultimi anni. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Redazione

Lsd sta per Last smart day, ovvero ultimo giorno intelligente, ultima speranza di una fuga da una cultura ormai completamente omologata, massificata, banalizzata. Il riferimento all'acido lisergico del nostro padre spirituale, Albert Hofmann, non è casuale, anzi tutto parte di lì perché LSDmagazine si propone come cura culturale per menti deviate dalla televisione e dalla pubblicità. Nel concreto il quotidiano diretto da Michele Traversa si offre anzitutto come enorme contenitore dell'espressività di chiunque voglia far sentire la propria opinione o menzionare fatti e notizie al di fuori dei canonici mezzi di comunicazione. Lsd pone la sua attenzione su ciò che solletica l'interesse dei suoi scrittori, indipendente dal fatto che quanto scritto sia popolare o meno, perciò riflette un sentire libero e sincero, assolutamente non vincolato e mosso dalla sola curiosità (o passione) dei suoi collaboratori. In conseguenza di ciò, hanno spazio molteplici interviste condotte a personaggi di sicuro spessore ma che non trovano spazio nei salotti televisivi, recensioni di gruppi musicali, dischi e libri non riconosciuti come best sellers, cronache e resoconti di sport minori, fatti ed iniziative locali che solitamente non hanno il risalto che meritano. Ma Lsd è anche fuga dal quotidiano, i vari resoconti dai luoghi più suggestivi del pianeta rendono il nostro magazine punto di riferimento per odeporici lettori.