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(Adnkronos) – Nessuno si salva dai dazi Usa? “Io preferisco vedere i fatti concreti, poi ci possono essere dichiarazioni che sono finalizzate alla trattativa, vediamo come andrà la trattativa tra l'Unione europea che è quella competente, noi dobbiamo essere uniti, noi europei, guai a dividerci, guai a voler parlare ciascuno per conto proprio”. Così il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, commentando con la stampa sulla nave ‘Marceglia’ le parole del presidente Donald Trump, secondo cui “nessuno si salva” dai dazi.  “Tutti quanti a Bruxelles riconoscono l'importanza del viaggio di Giorgia Meloni perché il nostro Presidente del Consiglio non va a trattare (a Washington, ndr) per l'Italia contro l'Europa, ma va a sostenere posizioni che sono europee, in contatto sempre con Ursula von der Leyen”, ha aggiunto Tajani sottolineando che “anche fra amici a volte possono esserci momenti di contrasto, ma questo non significa che si debba cambiare strategia, i problemi si affrontano e si risolvono insieme, per questo è importante il dialogo, il confronto, e bene ha fatto Trump a sospendere l’applicazione dei dazi e bene ha fatto l'Europa a rispondere nella stessa maniera”. “Ora bisogna andare avanti con il dialogo, questo è fondamentale, ce lo chiedono tutte le imprese – ha ribadito – noi stiamo cercando di aiutare le imprese italiane utilizzando il buonsenso, senza farci prendere dal panico, senza reagire in maniera inconsulta, perché la calma è la virtù dei forti”.  “Non so di cosa sia trattato, certamente è inaccettabile, i russi non hanno fatto un errore quando hanno deciso di invadere l'Ucraina violando qualsiasi regola del diritto internazionale, quando si fa una guerra e si scatenano attacchi di questo tipo ci possono stare pure gli errori, ma gli errori sono inaccettabili perché rientrano in una strategia complessiva”, ha dichiarato Tajani, commentando il raid russo di domenica a Sumy, che ha provocato oltre 30 morti, sarebbe stato “un errore”. “Il problema è che non so quanto sia stato un errore, però c'è sempre stato un attacco contro l'Ucraina – ha proseguito – anche se avessero voluto bombardare un'altra zona, sarebbe stato sempre parte di un'aggressione e quando si aggredisce si commettono anche volutamente o non volutamente degli errori. Il fatto è che la popolazione civile ucraina sta pagando un prezzo altissimo”. “Putin ancora non sta rispondendo ai messaggi americani” ma se la Russia continua a non voler “affrontare questo dialogo”, al contrario di Kiev, “mi pare che anche da parte statunitense si rischi di avere una reazione negativa”, ha quindi dichiarato il ministro degli Esteri. “Io non credo che gli americani accetteranno di non avere risposte da parte di Putin, quindi è chiaro che qualche segnale è partito da Washington – ha spiegato – temo che ci sarà una ulteriore scelta americana, possono infliggere sanzioni, questo bisogna chiederlo agli Stati Uniti, però certamente respingere gli sforzi americani per costruire la pace sarebbe un atto grave da parte del Cremlino”. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Redazione

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