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(Adnkronos) –
La 'Coalizione dei volenterosi' al lavoro per l'Ucraina e per costruire la 'forza di rassicurazione' da schierare nel paese che da tre anni è in guerra con la Russia. Oggi, 10 aprile, i paesi membri della coalizione si riuniscono presso la sede della Nato di Bruxelles nel summit che precede la riunione del gruppo di contatto per la difesa dell'Ucraina (il cosiddetto formato Ramstein che coordina l'assistenza militare al Paese). Si tratta del primo vertice ufficiale tra le forze di difesa degli oltre trenta Paesi partecipanti alla Coalizione, annunciata il 2 marzo a Londra dal premier britannico Keir Starmer, che insieme al presidente francese Emmanuel Macron è l'unico leader ad aver promesso l'invio di truppe a presidio dei punti strategici del Paese. Altri Stati, tra cui Svezia, Danimarca e Australia, hanno espresso aperture in tal senso, mentre Italia, Grecia e Polonia restano contrarie. 
Mancano ancora risposte chiare rispetto alle domande poste dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky su quali Paesi invieranno le truppe, la loro dislocazione, la reazione in caso di attacco, e soprattutto le tempistiche dell’invio: se durante un eventuale cessate il fuoco o solo a guerra conclusa. La riunione di Bruxelles potrebbe fornire le prime indicazioni in tal senso. Dopo un primo vertice a Parigi il 1 marzo i partecipanti alla Coalizione si sono riuniti in modalità virtuale il 15 marzo per discutere della creazione di una forza internazionale di sicurezza per l'Ucraina in caso di cessazione delle ostilità. Il 20 marzo una serie di leader militari hanno parlato di piani operativi per monitorare un potenziale cessate il fuoco in Ucraina. Quindi, il 27 marzo, i leader politici si sono riuniti nuovamente a Parigi per discutere del rafforzamento dell’esercito ucraino, evento in cui l’idea di una forza di interposizione o supporto è stata ammorbidita usando la formula della “forza di rassicurazione”. In vista dell'incontro di oggi Zelensky e il suo ministro della Difesa Rustem Umerov hanno incontrato i Capi di Stato Maggiore della Difesa di Francia e Regno Unito, il generale Thierry Burkhard e l'mmiraglio Sir Tony Radakin, a Kiev il 5 aprile. Parlando alla stampa dopo l'incontro, Zelensky ha detto che il formato della missione potrebbe essere finalizzato “in circa un mese” e le discussioni comprendono la presenza di forze militari "a terra, in aria e in mare". L'innesco per la nascita della Coalizione è stato la riapertura unilaterale dei negoziati tra gli Usa guidati da Donald Trump e la Russia di Vladimir Putin. Scopo dello sforzo diplomatico è il rafforzamento delle capacità dell’Ucraina in modo da metterla in condizioni di negoziare da una posizione di forza. Il contesto è quello di un progressivo disimpegno militare degli Usa, che non partecipano alla coalizione, dal quadro europeo. Da Washington non è arrivata risposta rispetto alla richiesta britannica di un 'backstop', un’ulteriore garanzia rispetto allo sforzo della Coalizione. L’iniziativa finora riunisce 33 delegazioni da altrettanti Paesi. Ne fanno parte quasi tutti i membri dell’Ue (escluse Austria, Malta, Ungheria e Slovacchia), oltre a Regno Unito, Norvegia, Islanda, Canada, Australia e Turchia. Hanno partecipato agli ultimi lavori anche la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, il presidente del Consiglio Ue António Costa e il segretario generale della Nato, Mark Rutte. Tra gli obiettivi anche il rafforzamento dell'industria europea della difesa, scopo delineato nel piano 'Readiness 2030' da 800 miliardi di euro presentato da Bruxelles. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Redazione

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