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(Adnkronos) – "Oggi possiamo dire che la qualità della vita delle persone con leucemia mieloide cronica è notevolmente migliorata. Questo è stato possibile grazie alla ricerca e all'accudimento che i pazienti ricevono da tutti gli attori coinvolti, tra cui gli ematologi e le associazioni dei pazienti". Così Anna Galante, presidente dell'associazione Onlus Bianco Airone, intervenendo all'incontro con la stampa, organizzato da Novartis a Milano, 'Qualità di vita e leucemia mieloide cronica: la ricerca che dà voce ai pazienti', durante il quale sono stati presentati i risultati di due ricerche sulla qualità di vita delle persone che soffrono di questo tumore ematologico. "Sono importanti infatti i passi avanti fatti negli ultimi anni", soprattutto "se pensiamo che nel 2004, quando la nostra associazione è nata, c'erano addirittura problematiche di approvvigionamento del farmaco. Proprio da questo è stata fondata Onlus Bianco Airone", ricorda Galante, che spiega come ora il "problema fondamentale nella gestione della malattia sia quello dell'aspetto psicologico", poiché il paziente, aiutato dal medico, "deve accettare e comprendere le problematiche legate ai farmaci, agli effetti collaterali e alla patologia stessa".  Per far fronte a tutto questo, "è importantissimo avere un dialogo aperto ed empatico con il proprio medico, con il proprio ematologo. E' soprattutto grazie a questo dialogo che innanzitutto aiutiamo l'ematologo a decidere la terapia migliore e più adatta a noi. Mettersi a nudo davanti al medico a volte è difficile per tanti pazienti – conclude Galante – ma dobbiamo puntare ad avere un dialogo accogliente con l'ematologo, perché lui ci aiuti e noi ci possiamo sentire ascoltati. Questo ci dà anche la possibilità di aderire meglio alla cura e di sentirci protetti sia dalla terapia che dal medico". —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Redazione

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