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Unico lucano tra i neo-venti componenti del Consiglio Nazionale di Forza Italia, lo scorso 5 aprile nominato Presidente del Collegio dei Probiviri . Guido Viceconte una vita da moderato, da grande ragionatore politico con l’idea dell’impegno fino all’ultimo respiro per il Sud e per la sua terra di Basilicata a cui dedica da sempre sguardi docili , pensieri visionari e respiri autentici composti di leale vicinanza a quelli che sono i bisogni necessari ed essenziali per ridare dignità alla sua gente. Un lucano vero con la parola al posto giusto, con lo stile inconfondibile di esserci senza farsi notare , che sa usare il sorriso al momento opportuno, entrando nel pensiero altrui condividendolo ma al tempo giusto rettificandone l’impostazione. Un politico lucano di quelli necessari e probabilmente non sostituibile nel panorama politico composto di liquidità e poca chiarezza senza nulla togliere al valore della correttezza e della coerenza. Insomma, non stiamo a raccontare l’uomo perfetto ma un umile lavoratore nella vigna del Signore. Lo incontriamo tra un impegno e un altro per fare quattro chiacchiere in compagnia. Un uomo che sa fare politica a detta di molti, forse tanti.
Senatore lei è la storia politica della Basilicata, possiamo dirlo. Da qualche giorno Presidente del Collegio dei Probiviri di Forza Italia. Un lungo cammino politico con meritato riconoscimento. Quali sono state le sue prime sensazioni e le giuste emozioni?
“È stato un grande onore nonché una grande emozione nell’essere stato indicato e votato, alla unanimità, dal Consiglio Nazionale come Presidente dell’Collegio dei Probiviri di Forza Italia. Un organo statutario al quale sono demandate importanti funzioni giurisdizionali tese a garantire una vita ordinata delle attività svolte sia dal singolo iscritto che dai dirigenti e dai rappresentanti istituzionali, a tutti i livelli, dal consigliere comunale fino ai parlamentari ed ai componenti del governo. Nello svolgimento di tali responsabilità, sono certo che mi verrà in soccorso l’esperienza maturata, nel tempo, sia negli incarichi di partito che a livello istituzionale. Di ciò voglio ringraziare, in particolare, il Segretario Nazionale nonché Vicepremier Antonio Tajani, al quale mi lega una antica, solida ed autentica amicizia nata nei banchi del Parlamento Europeo, quando, nel ‘94, fummo eletti, entrambi, eurodeputati nelle liste di Forza Italia”.
Facciamo un passo indietro. Eletto deputato europeo nel 1994, poi riconfermato nel 1999 sempre con Forza Italia. Nel 2001 eletto alla Camera e per cinque anni riveste l’incarico di Sottosegretario al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti nel governo Berlusconi II e III. Nel 2006 e 2008 eletto al Senato”. Una Lunga storia di vita politica ma anche una grande amicizia con Silvio Berlusconi. Ci racconta brevemente dietro le quinte cosa è realmente avvenuto e cosa si porta di prezioso nel suo bagaglio?
“Nel 1994, come tanti altri, dopo il disfacimento, per via giudiziaria, dei partiti che avevano governato per circa 50 anni il nostro paese, garantendo libertà, benessere e sviluppo, ho risposto, condividendo idee e programmi, positivamente ad una chiamata del Presidente Berlusconi, complici alcuni comuni amici, tra i quali vorrei ricordare il compianto Donato Bruno, scomparso, prematuramente, alcuni anni fa. L’incontro con il Presidente Berlusconi, lo ricordo ancora oggi con grande emozione, fu di quelli, come si suol dire, che ti cambiano la vita. E cosi fu. Venni travolto dal suo carisma e dalla sua empatia e da allora nacque tra noi una profonda amicizia ed una stima reciproca. Quindi abbandonai la mia professione di medico e di docente universitario e intrapresi una piena e intensa attività politica”.
C’è un evento importante nella sua vita politica, quello di essere stato protagonista della nascita di Forza Italia in Puglia. Poi le grandi vittorie del centro destra e di Forza Italia del 1995. Di Staso alla Regione, Marcello Cantore alla Provincia di Taranto, al Comune di Martina Franca Tonino Zizzi per non parlare del Foggiano. Con Pinuccio Tatarella insieme. Nostalgia di un passato lontano o ancora da ricostruire?
“Infatti dopo la mia decisione di “scendere in campo” e di candidarmi alle elezioni europee del ‘94 e la mia successiva elezione, quasi in contemporanea, avviai il mio impegno nel partito prima come commissario provinciale di Taranto e, subito dopo, come Coordinatore Regionale della Puglia, iniziando una intenza attività politica che ci porto a conquistare sia la Regione che molte province e comuni. Fu l’inizio di un percorso, personale e collettivo, che consentì a Forza Italia di divenire, sempre di più, la forza trainante del centro destra pugliese. Una fase esaltante, per molti versi emozionante, frutto di un lavoro e di un impegno costante ove dividevo le mie giornate tra Bruxelles, Roma e la Puglia. Non perdendo mai di vista la mia regione d’origine: la Basilicata. Come il resto del mezzogiorno. In tale contesto mi piace ricordare due importanti eventi che ho vissuto a Bari insieme al Presidente Berlusconi: la prima quando in occasione di una inaugurazione della Fiera del Levante lo stesso mi chiese di accompagnarlo nel centro storico di Bari ove fummo accolti, con entusiasmo ed affetto, da migliaia di cittadini; la seconda quando approdò nel porto di Bari la Nave Azzurra, ove accogliemmo con una grande partecipazione il Presidente Berlusconi. Ancora oggi ricordo tali eventi con grande emozione, soprattutto ricordo il contagioso entusiasmo che il Presidente Berlusconi riusciva a creare intorno a sé. Eravamo nel pieno della “Epopea Berlusconiana” ed io sono orgoglioso di averla vissuta e di esserne stato parte integrante. Infine, non posso non ricordare quando nel 2006, in occasione delle votazioni politiche, riuscimmo a portare Berlusconi in Basilicata, precisamente a Matera. Fù un grande bagno di folla anche lì vi fu una grande partecipazione, grande entusiasmo e grande emozione. Tutto ciò mi consentì, nelle successive elezioni europee del ’99, di raddoppiare i consensi e tornare di nuovo nel parlamento europeo. Alle elezioni politiche del 2001 mi fu chiesto di candidarmi alla Camera dei deputati contribuendo, in modo significativo, ad infoltire, nel Parlamento, la rappresentanza pugliese di Forza Italia ed a rappresentarla nel Governo. Nel 2006 mi fu chiesto di candidarmi al Senato in Basilicata. Accettai con grande piacere. Rappresentare in parlamento la mia regione d’origine e dare ad essa un mio diretto contributo per il suo sviluppo era motivo di grande orgoglio e di rinnovato impegno in una realtà dominata, storicamente, dal centro sinistra. Iniziai, insieme al gruppo dirigente lucano, una intensa fase di rafforzamento del partito che portò, alle successive elezioni politiche del 2008, ad avere un grande risultato: per la prima volta riuscimmo ad eleggere (allora c’era il PDL) sei parlamentari sui tredici assegnati alla Basilicata. A seguito di questo importante risultato fui confermato nel governo prima al MIUR e poi al Ministero dell’Interno”.
Torniamo nella nostra Basilicata. Il Centrodestra vince le elezioni regionali dopo oltre trent’anni di centrosinistra. Ma c’è molto da fare ancora. Cosa manca a questa comunità politica per dare una svolta alla nostra terra. Servono molti Viceconte, basterebbe un vero orgoglio di essere lucani e molta conoscenza della propria terra?
“Nel 2018 ho lasciato il Parlamento ma non l’impegno politico contribuendo, sia nel 2019 che nel 2024, alla vittoria del centro destra alle elezioni regionali in Basilicata, ove Forza Italia ha conseguito importanti risultati divenendo la seconda forza del centro destra lucano. In tale contesto ho messo a disposizione la mia esperienza, le mie relazioni per contribuire a risolvere le tante problematiche ancora oggi esistenti. Infatti riparare i danni che la sinistra ha fatto alla nostra regione non è cosa semplice. Ci vuole tempo. La strada intrapresa dal Presidente Bardi, dalla sua Giunta e dalla intera maggioranza di centro destra mi sembra quella giusta”.
C’è qualcosa che ancora spera di realizzare politicamente e anche personalmente.
“In questo momento sono soddisfatto di quello che sto facendo. Rimango a disposizione della mia terra e del mio partito, convinto che l’autorevolezza di un dirigente politico, ma non solo, non derivi necessariamente dai ruoli formali che lo stesso può esercitare ma derivi, soprattutto, dalla sua credibilità e dalla sua capacità di saper orientare e guidare una comunità, in questo caso politica, verso traguardi ed obiettivi comuni”.
Oreste Roberto Lanza