Tempo di lettura: 2 minuti

(Adnkronos) – Anche l'Italia concorrerà alla Palma d'Oro nel 2025. Il biopic di Mario Martone sulla scrittrice Goliarda Sapienza, 'Fuori', con Valeria Golino, Elodie e Matilda De Angelis sarà in concorso al festival di Cannes. Il programma della kermesse francese, che si terrà dal 13 al 24 maggio, è stato svelato oggi dal delegato generale Thierry Frémaux, nella conferenza stampa di presentazione che si è tenuta al cinema Ugc Montparnasse di Parigi.  Per l'Italia ci sono anche due film in concorso nella sezione 'Un certain regard': 'Testa o Croce?' di Alessio Rigo de Righi e Matteo Zoppis (definito da Fremaux "un western italiano che mostra il viaggio di Bufalo Bill") e il road movie 'Le città di pianiura' di Francesco Sossai. 
Valeria Golino è la protagonista, nel ruolo di Goliarda Sapienza, ma nel cast di 'Fuori' di Mario Martone ci sono anche Matilda De Angelis, Elodie, Corrado Fortuna, Antonio Gerardi, Francesco Gheghi. Ambientato nel 1980 a Roma, il film racconta la storia della scrittrice Goliarda Sapienza, che finisce in carcere per aver rubato dei gioielli. Un evento che si rivela per lei un'esperienza di rinascita grazie all'incontro con alcune giovani detenute. Uscite di prigione, in una calda estate romana, le donne continuano a frequentarsi e Goliarda stringe un legame profondo con Roberta, delinquente abituale e attivista politica. Un rapporto che nessuno, fuori, può riuscire a comprendere ma grazie al quale Goliarda ritrova la gioia di vivere e la spinta a scrivere. Il film è tratto da un soggetto di Ippolita di Majo, la sceneggiatura è firmata da Mario Martone e Ippolita di Majo. La fotografia è a cura di Paolo Carnera, il montaggio di Jacopo Quadri, le musiche originali di Valerio Vigliar, la scenografia di Carmine Guarino, i costumi di Loredana Buscemi, il suono in presa diretta di Maricetta Lombardo. —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Redazione

Lsd sta per Last smart day, ovvero ultimo giorno intelligente, ultima speranza di una fuga da una cultura ormai completamente omologata, massificata, banalizzata. Il riferimento all'acido lisergico del nostro padre spirituale, Albert Hofmann, non è casuale, anzi tutto parte di lì perché LSDmagazine si propone come cura culturale per menti deviate dalla televisione e dalla pubblicità. Nel concreto il quotidiano diretto da Michele Traversa si offre anzitutto come enorme contenitore dell'espressività di chiunque voglia far sentire la propria opinione o menzionare fatti e notizie al di fuori dei canonici mezzi di comunicazione. Lsd pone la sua attenzione su ciò che solletica l'interesse dei suoi scrittori, indipendente dal fatto che quanto scritto sia popolare o meno, perciò riflette un sentire libero e sincero, assolutamente non vincolato e mosso dalla sola curiosità (o passione) dei suoi collaboratori. In conseguenza di ciò, hanno spazio molteplici interviste condotte a personaggi di sicuro spessore ma che non trovano spazio nei salotti televisivi, recensioni di gruppi musicali, dischi e libri non riconosciuti come best sellers, cronache e resoconti di sport minori, fatti ed iniziative locali che solitamente non hanno il risalto che meritano. Ma Lsd è anche fuga dal quotidiano, i vari resoconti dai luoghi più suggestivi del pianeta rendono il nostro magazine punto di riferimento per odeporici lettori.