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Dopo Aliano, una cerimonia anche a Carbone, il paese in cui è nato Il 23 marzo 1945, Nicola Panevino, giovane magistrato, veniva fucilato dai nazisti a Cravasco, frazione di Camponorone, vicino Genova, durante una rappresaglia in cui persero la vita anche altri partigiani. A distanza di 80 anni, il suo sacrificio continua a essere ricordato con grande commozione e rispetto, non solo dai suoi familiari ma anche dalla sua terra natale, Carbone, e dal comune di Aliano, dove è sepolto. Una  morte, avvenuta a soli 34 anni a pochi giorni dalla Liberazione dell’Italia. Le sue ultime parole, scritte in una lettera alla moglie pochi giorni prima di essere prelevato per essere giustiziato, sono un testamento di coraggio e dignità. “Sappi che se fino a dieci giorni fa la mia fronte non si incurvava né fisicamente né moralmente, oggi si offre tersa ai raggi del sole e, quel che più conta e a cui più tengo, alla stima dei miei amici e dei nemici, ammesso che nemici io abbia. Se un giorno io potrò tornare, la mia fronte potrò portarla alta”, scriveva, dimostrando un’incredibile serenità di spirito anche di fronte alla morte certa. Nato a Carbone e cresciuto tra Napoli e Savona, Panevino divenne giudice istruttore del tribunale di Savona. Con la caduta del fascismo e la nascita della Repubblica Sociale Italiana, Nicola aderì alla Resistenza, non con la lotta armata, ma con un impegno altrettanto determinante dal punto di vista politico e logistico, aiutando a organizzare la Resistenza in città, spesso sotto il peso delle delazioni. Nel 1944, fu arrestato e torturato dai fascisti, ma la sua fede e il suo coraggio non vennero mai meno, nemmeno durante la detenzione. Un uomo di grande intelletto che verrà ricordato Aliano, paese d’origine della famiglia Panevino che ospiterà la cerimonia principale per l’ottantesimo anniversario della sua fucilazione. Alle ore 11, alla tomba di Nicola, posta nel cimitero di Aliano, verrà apposta una nuova lapide commemorativa, che riporterà il testo della lapide originale ispirata da Benedetto Croce e affissa sulla casa natale di Panevino a Carbone. Domenica 30 marzo, anche a Carbone, paese natale di Nicola Panevino, si terrà una seconda commemorazione, voluta fortemente dal sindaco Mariano Mastropietro. L’iniziativa, che si svolgerà con una cerimonia pubblica, rappresenta un’importante occasione per la comunità di Carbone di rendere omaggio al suo concittadino e al suo sacrificio, contribuendo a mantenere viva la memoria storica di chi ha dato la vita per la libertà.

Oreste Roberto Lanza

Oreste Roberto Lanza

Oreste Roberto Lanza è di Francavilla Sul Sinni (Potenza), classe 1964. Giornalista pubblicista è laureato in Giurisprudenza all’Università di Salerno è attivo nel mondo del giornalismo sin dal 1983 collaborando inizialmente con alcune delle testate del suo territorio per poi allargarsi all'intero territorio italiano. Tanti e diversi gli scritti, in vari settori giornalistici, dalla politica, alla cultura allo spettacolo e al sociale in particolare, con un’attenzione peculiare sulla comunità lucana. Ha viaggiato per tutti i 131 borghi lucani conservando tanti e diversi contatti con varie istituzioni: regionali, provinciali e locali. Ha promozionato i prodotti della gastronomia lucana di cui conosce particolarità e non solo.