Tempo di lettura: 2 minuti

(Adnkronos) – Dopo la testa di maiale, i messaggi di odio, le minacce e le intimidazioni, i residenti di via Alessandro Torlonia (FOTO), a quanto apprende l'Adnkronos, hanno avviato una raccolta di firme e preparato un esposto (ancora non inviato) per chiedere la sospensione dei lavori del Museo della Shoah, nella stessa strada, e una maggiore presenza delle forze dell'ordine.  La ratio di questa iniziativa contro il cantiere è negli eventi 'intimidatori' più volte segnalati dai cittadini a partire dall'avvio delle opere e in una percezione sempre maggiore di insicurezza. "In particolare – si legge nell'esposto indirizzato tra gli altri a Viminale, Capo della Polizia e Questura di Roma – in corrispondenza dei muri antistanti il cantiere, vengono continuamente rinvenute scritte come 'Assassini, infami', 'Gaza 45000 morti', 'Fermare il Genocidio a Gaza', 'Gaza Libera', che con il tempo sono diventati sempre più frequenti e violenti. Sono spesso stati lasciati all'ingresso escrementi o attaccati sul cartello del cantiere anche fogli ritraenti le immagini dei bambini di Gaza deceduti o le rovine di Gaza".  Così ogni giorno, dall’apertura del cantiere, oltretutto, precedente lo scoppio della guerra tra Israele e Hamas. Scritte e cartelli – scrivono i residenti che in questi giorni si stanno confrontando in riunioni condominiali – vengono trovati praticamente ogni sera e rimossi la mattina seguente. "Ciò testimonia la costante presenza nel luogo di soggetti pericolosi – ribadiscono nell'esposto -. Ciò non può che alimentare lo stato di incessante minaccia e allerta in cui i residenti sono costretti a vivere dall’apertura del cantiere. Alcuni cittadini che facevano jogging la mattina presto in zona Villa Torlonia hanno notato e segnalato alle autorità competenti una testa di maiale. Nessuna iniziativa è stata presa per tutelare la sicurezza pubblica di quanti vivono in quella zona; l’unico intervento che è stato attuato è lo spostamento dell’asilo israeliano", prosegue l'esposto, sottolineando come questa ultima disposizione dimostri "che è stato rilevato un pericolo per la sicurezza pubblica. Se è così, non si comprende perché non si è fatto altro per tutelare la sicurezza di tutti gli altri cittadini, proprietari e residenti nella zona". Il timore dei cittadini di via Torlonia è che "la realizzazione del Museo della Shoah in un luogo densamente popolato, e abitato da italiani, arabi e israeliani, oltre a costituire un grave pericolo per la tenuta delle infrastrutture, sarà oggetto di atti intimidatori, di violenza e minacce, ancora più gravi di quelle che stanno accadendo dal 7 ottobre 2023 – precisano nello stesso esposto – che richiederanno un grande dispiegamento delle forze dell’ordine per la tutela della sicurezza delle persone e delle cose, facendo divenire il sito un nuovo obiettivo sensibile".  Ribadito anche il necessario "aumento della presenza delle forze dell’ordine nel territorio e l’adozione di ogni altra misura ritenuta idonea nell’immediato a ristabilire la sicurezza e a evitare possibili lesioni a persone e cose", i residenti rivolgono un appello al Campidoglio: "Roma Capitale rivaluti la localizzazione del progetto – chiedono – provvedendo allo spostamento del monumento in altra zona meno popolata e più agevolmente tutelabile".  Il numero preciso di quanti abbiano messo la loro firma in calce al documento ancora non è stato reso noto, così come non si sa se a sottoscriverlo ci siano anche i numerosi personaggi "eccellenti" che risiedono nella zona. (di Silvia Mancinelli)   —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Redazione

Lsd sta per Last smart day, ovvero ultimo giorno intelligente, ultima speranza di una fuga da una cultura ormai completamente omologata, massificata, banalizzata. Il riferimento all'acido lisergico del nostro padre spirituale, Albert Hofmann, non è casuale, anzi tutto parte di lì perché LSDmagazine si propone come cura culturale per menti deviate dalla televisione e dalla pubblicità. Nel concreto il quotidiano diretto da Michele Traversa si offre anzitutto come enorme contenitore dell'espressività di chiunque voglia far sentire la propria opinione o menzionare fatti e notizie al di fuori dei canonici mezzi di comunicazione. Lsd pone la sua attenzione su ciò che solletica l'interesse dei suoi scrittori, indipendente dal fatto che quanto scritto sia popolare o meno, perciò riflette un sentire libero e sincero, assolutamente non vincolato e mosso dalla sola curiosità (o passione) dei suoi collaboratori. In conseguenza di ciò, hanno spazio molteplici interviste condotte a personaggi di sicuro spessore ma che non trovano spazio nei salotti televisivi, recensioni di gruppi musicali, dischi e libri non riconosciuti come best sellers, cronache e resoconti di sport minori, fatti ed iniziative locali che solitamente non hanno il risalto che meritano. Ma Lsd è anche fuga dal quotidiano, i vari resoconti dai luoghi più suggestivi del pianeta rendono il nostro magazine punto di riferimento per odeporici lettori.