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Continua il viaggio nella sanita di Basilicata. Da tempo si parla di una Regione che vuole canalizzare meglio i servizi sanitari regionali in un unico punto di accesso. Poi ci sono quelli che sostengono che comunque va ripensata nella sua totalità. Affrontare i problemi sanitari della Basilicata per altri significa, ancora una volta, fare i conti con un territorio molto esteso e, al contempo, scarsamente antropizzato. Resta il principio costituzionale quello che dice come  è compito di una Regione garantire il diritto alla salute a tutti i cittadini , ovunque vivano.Tra medici di famiglia, molto pochi negli ultimi anni, e ospedali generici ascoltare il territorio, le voci di dentro, appare una scelta obbligata. Questa settimana ci fermiamo a Latronico per fare quattro chiacchiere con il sindaco Fausto De Maria per la terza volta dal 12 giugno 2022. Sindaco De Maria , la sanità in Basilicata non vive una buona stagione. I dati evidenziano diverse criticità. Ma nei territori, nei Comuni il dato sembra diverso. Il suo comune può raccontare cose diverse?

Il mio Comune e uguale agli altri se non peggio, anche da noi si certifica un peggioramento sulle prestazioni sanitarie sia sui medici specialistici difficili ad avere e in alcuni casi non si riescono a sostituire. Poi rispetto al passato mancano delle prestazioni specialistiche che prima erano presenti. Sui turni mancano dei medici di guardia che molte volte è presente sulla carta in realtà non c’è. Quindi poi il posto resta chiuso. E’ peggiorata anche la zona dove gli ospedale di Lagonegro e quello di Chiaromonte non offrono più le prestazione che il cittadino oggi richiede soprattutto in situazioni di emergenza. Per questo si è costretti ad andare a Potenza dove poi manca un’organizzazione sanitaria a modo. A mio modo di vedere negli anni vi è stato molto distacco tra il dire e il fare. Non vi è stato un piano dove ci troviamo ad inseguire solo emergenze frutto anche di una mancata programmazione. Poi ci sono i ritardi su quello che si è deciso di fare. Il caso è quello dell’ospedale di Lagonegro dove si è parlato di una struttura sanitaria unica per tutta l’area da venti anni il ritardo si è accumulato sulla pelle dello stesso cittadino”.

Come tutti i comuni lucani la percentuale di popolazione anziana è sempre alta e sempre da attenzionare. Cosa nel suo comune, si sta facendo oppure si è fatto o cosa sarebbe utile fare?

Sappiamo che la percentuale di anziani aumenta ed è per questo che il mio comune negli anni passati ha acquistato un mezzo di trasporto, il famoso taxi sociale, che gira per tutta la regione per accompagnare i nostri anziani nelle varie strutture ospedaliere. Un mezzo per colmare la distanza troppo lunga dai vari punti sanitari regionali. Vale la pena ricordare che a giorni come comune, pubblicheremo un bando per la gestione di un centro diurno per gli anziani, soprattutto con malattie di demenza. Poi per gli anziani vale la pena ricordare la presenza delle nostre Terme luogo diventato per le persone di una certa luogo di incontro e di condivisione di giornate che da sole diventerebbero inutili”

Un pensiero sorge spontaneo. Si dice che mancano i medici postazioni di guardia medica ma non è che alla fine manca un piano concreto di unire i territori secondo le esigenze che si manifestano nei suoi comuni?

“Tutto si è determinato dalla mancanza di una programmazione. Con un’emergenza in atto si cerca di fare dei cambiamenti senza ottenere risultati concreti. Oggi scontiamo non solo la mancanza di medici ma anche il fatto di essere una regione di paesi piccoli, di piccole comunità che ha difficoltà negli spostamenti. In termini pratici serve con rapidità la realizzazione di un piano a trecento sessanta gradi legato al fatto che negli anni saranno di più le persone anziane. La mia speranza che la Regione il mondo politico nel suo insieme riesca a coinvolgere tutte le comunità per riportare la sanità lucana a un livello dove efficienza ed efficacia del servizio possa riportare nella mente del lucano il pensiero che curarsi nella propria terra sia la prima cosa da fare. La battaglia sulla sanità non è battaglia politica ma va oltre: dando giuste risposte con giusti servizi”

Oreste Roberto Lanza

 

Oreste Roberto Lanza

Oreste Roberto Lanza è di Francavilla Sul Sinni (Potenza), classe 1964. Giornalista pubblicista è laureato in Giurisprudenza all’Università di Salerno è attivo nel mondo del giornalismo sin dal 1983 collaborando inizialmente con alcune delle testate del suo territorio per poi allargarsi all'intero territorio italiano. Tanti e diversi gli scritti, in vari settori giornalistici, dalla politica, alla cultura allo spettacolo e al sociale in particolare, con un’attenzione peculiare sulla comunità lucana. Ha viaggiato per tutti i 131 borghi lucani conservando tanti e diversi contatti con varie istituzioni: regionali, provinciali e locali. Ha promozionato i prodotti della gastronomia lucana di cui conosce particolarità e non solo.