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Si chiama “Il racconto della bellezza”. Dopo il lungo tour ad Amburgo, Varsavia, Budapest e Atene, e dopo aver subito il dovuto restauro il prossimo 2 marzo torna presso il museo di Policoro per essere ammirata in tutta la sua bellezza la Principessa. L’appuntamento rientra all’interno del progetto frutto di un accordo di collaborazione tra la Direzione generale Musei del Ministero della cultura e la Direzione generale per la Diplomazia Pubblica del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, ratificato nel gennaio 2023 da un importante Protocollo d’Intesa operativo con l’obiettivo primario di raccontare la bellezza del patrimonio artistico italiano meno noto al pubblico non esposto nelle collezioni permanenti dei musei e dei parchi archeologici statali, e custodito nei depositi. Questo ingente patrimonio “nascosto” ha trovato nella rete degli Istituti Italiani di Cultura nel mondo una prestigiosa vetrina non solo in grado di rendere fruibile a un pubblico internazionale la grande qualità dei beni culturali, ma anche di valorizzare e promuovere i musei che li conservano. La tappa di Policoro de “il racconto della bellezza” è stata programmata per esporre i resti di una principessa enotria ritrovata in alcuni scavi lucani effettuati tra gli anni novanta e duemila tra alcune necropoli di Chiaromonte, Alianello e Guardia Perticara. Una donna presumibilmente appartenente all’aristocrazia del tempo visto il corredo di gioielli e non solo ritrovati all’interno della sepoltura. Come racconta la storia la società degli Enotri era molto articolata e molto potente. Un’esposizione che racconterà tutti i misteri di una identità storica che venne meno intorno al 500 avanti Cristo. Ora Policoro potrà raccontare i misteri e le identità di una cultura ai lucani nota.
Oreste Roberto Lanza