Tempo di lettura: 2 minuti

Per chi non lo sapesse in Basilicata si respira anche aria di Arbëreshë. Il termine Arbëreshë indica sia la lingua parlata che il nome degli albanesi d’Italia, mentre Arberia identifica l’area geografica degli insediamenti albanesi in Italia. La Basilicata conserva e tutela la presenza la storia e le identità delle comunità presenti che nel tempo continua ad essere motivo di arricchimento per tutte le comunità locali. In Italia ci sono 50 paesi che conservano in qualche misura usi, costumi, religione, lingua e tradizioni arbëreshë, la Lucania sono presenti ben cinque comunità italo-albanesi in Basilicata: Barile, Ginestra e Maschito nella zona del Vulture, San Costantino e San Paolo nella Valle del Sarmento/Pollino. Barile interessante per storia e tradizioni con aspetti economici ma soprattutto quella legata a quello religioso: L’antica sacra rappresentazione nel giorno del Venerdì Santo che rievoca la Passione di Cristo. Senza dimenticare il Battesimo delle Bambole (Puplet e Shenjanjet), una cerimonia laica che si ripete il 24 giugno nel giorno della festa di San Giovanni Battista. A San Costantino Albanese interessante sono le funzioni religiose di rito albanese-bizantino. Per quest’insieme di peculiarità che lo caratterizzano a partire dal 1534, il borgo è definito un’oasi orientale nell’Occidente. Di grande interesse le chiese abbellite dalla iconografia del rito bizantino che le riempie di colori: dalla chiesetta della Madonna delle Grazie, nella parte bassa del paese, alla chiesa madre dedicata ai Santi Costantino ed Elena, fino al santuario della Madonna della Stella, Protettrice di San Costantino Albanese. Tutte le testimonianze organiche della cultura italo-albanese si trovano nell’Etnomuseo della Cultura Arbëreshë.  San Paolo Albanese, le sue origini risalgono al 1534, fino al 1863 il suo nome era Casalnuovo di Noya, è una piccolissima comunità arbëreshe che mantiene attuali le singolari ed autentiche tradizioni, gli usi, gli abiti e i costumi (ci sono ancora donne che indossano l’abito tradizionale), la lingua arbëreshe (tramandata oralmente e sempre in uso nelle conversazioni informali), il rito religioso greco-bizantino, le feste popolari. Intatti i resti materiali, gli ambienti naturali ed umani, la memoria, le radici, l’identità. Ginestra, dal 1965 comune autonoma da Ripacandida, con i suoi 661 abitanti continua anch’esso a valorizzare molte le tradizioni balcaniche istituendo addirittura uno sportello linguistico. La protettrice del borgo è la Madonna di Costantinopoli che giunge da oriente. Ma qui ci sono da gustare tante tradizioni gastronomiche. Per finire Maschito altra colonia albanese in Lucania.  Gli abitanti da oltre cinque secoli conservano l’uso corrente della lingua arbëreshe e la consapevolezza critica della propria identità etnica e culturale italo-albanese.

Oreste Roberto Lanza

 

Oreste Roberto Lanza

Oreste Roberto Lanza è di Francavilla Sul Sinni (Potenza), classe 1964. Giornalista pubblicista è laureato in Giurisprudenza all’Università di Salerno e laureando per la Facoltà di Scienze Politiche in Relazioni Internazionali, attivo nel mondo del giornalismo sin dal 1983 collaborando inizialmente con alcune delle testate del suo territorio per poi allargarsi all'intero territorio italiano. Tanti e diversi gli scritti, in vari settori giornalistici, dalla politica, alla cultura allo spettacolo e al sociale in particolare, con un’attenzione peculiare sulla comunità lucana. Ha viaggiato per tutti i 131 borghi lucani conservando tanti e diversi contatti con varie istituzioni: regionali, provinciali e locali. Ha promozionato i prodotti della gastronomia lucana di cui conosce particolarità e non solo.