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Nel cinquantennale dei grandi concerti della Jazz Studio Orchestra, diretta da Paolo Lepore, lo scorso giovedì, 6 febbraio, al Teatro Abeliano di Bari é stato di scena il trombettista Fabrizio Bosso, accompagnato dalla Jazz Studio Orchestra diretta da Paolo Lepore. Fabrizio Bosso, che ha vissuto per cinque anni a Bari, città in cui torna molto volentieri per i suoi concerti, la musica ce l’ha nel sangue, grazie alla presenza di diversi musicisti in famiglia. In particolare, il padre Gianni, trombettista non professionista, gli trasmette l’amore per il jazz, e a soli 5 anni comincia a suonare la tromba. A 15 anni si diploma al Conservatorio di Torino. Dotato di una tecnica strumentale impeccabile e di un lirismo capace di toccare le corde più¹ profonde nell’anima di qualsiasi ascoltatore, ha sviluppato la sua crescita artistica e la sua carriera confrontandosi con tutti i generi musicali, pur rimanendo sempre fedele alla propria radice jazzistica. Il repertorio eseguito al Teatro Abeliano di Bari è stato una vera e propria delizia per i jazzisti pugliesi e ha visto l’esecuzione di alcuni grandi brani che fanno parte della letteratura jazzistica mondiale, come “Manteca” e “A Night in Tunisia” di Dizzy Gillespie. –mi lasciò in dono uno spartito originale, Dizzy quando venne in Italia- ha detto Paolo Lepore, ricordando la prima volta in cui John Birks Gillespie, detto Dizzy, trombettista, pianista e compositore statunitense, inventore del bebop e del jazz moderno, venne a Bari nel 1980. Fra un’esecuzione e l’altra, il maestro Lepore ha sottolineato quanto il trombettista italiano sia richiesto sui palchi del jazz, al punto da tenere un concerto al giorno. Tanti concerti e numerosi dischi incisi, sia come leader che come special guest. Le formazioni con le quali ha collaborato sono state tante, arricchendo ad ogni passo il proprio linguaggio e la propria ispirazione. Rigoroso e instancabile, si esibisce sui palchi di tutto il mondo, portando con sé una grande ricchezza melodica e la cantabilità tutta italiana unita alla profonda conoscenza della tradizione afroamerican Ospite più volte al Festival di Sanremo con Simona Molinari, Sergio Cammariere e Raphael Gualazzi, attento tutto ciò che di nuovo si muove sulla scena musicale internazionale ,è costante la sua presenza all’Umbria Jazz Festival di Perugia, dove si esibisce in brani immediatamente riconoscibili grazie al suono unico della sua tromba. Il concerto all’ Abeliano è¨ proseguito con brani come “Mack the Knife” , carico di swing, che piace tanto a Fabrizio Bosso. Tra gli brani eseguiti: A killer joe” di Benny Golson, “A Child is born” di Thad Jones, “Cantaloupe Island” di Herbie Hancock, “Spain” di Chick Corea e tanti altri grandi compositor Una scaletta ricca di briosi brani jazz e swing che ha intrattenuto, coinvolgendolo sino alla fine, il pubblico barese.. Bellissima performance , con musicisti top: Mimmo Campanale alla batteria, Vincenzo Maurogiovanni al contrabbasso, Alex Milella alla chitarra, Michele Campobasso al pianoforte.. Il concerto si è concluso con la notissima Soul Bossa Nova, lasciando la platea visibilmente soddisfatta.
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Fabrizio Bosso forever! Uno spettacolo di grande godibilità, così come anche descritto dalla giornalista di LSD Magazine
Bari in Jazz… Fabrizio Bosso strepitoso nella sua performance. Concerto descritto vivacemente dalla giornalista Marcella Squeo.
La via del Jazz passa da sempre dalla terra di Puglia e di Bari in particolare grazie dell’attenzione data da LSD Magazine il Jazz non è più solo di qualcosa di transoceanico ma di inconfondibilmente italiano ❗️