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(Adnkronos) –
Donald Trump ne fa una questione di costi, e quindi di spreco di denaro pubblico. Giulio Tremonti ne faceva una questione di inflazione. La crociata del presidente degli Stati Uniti contro le monetine da un penny, un centesimo di dollaro, ricorda quella dell'ex ministro dell'Economia italiano, convinto che sia stato un errore coniare le monete da un euro, che avrebbero dovuto essere una banconota. Nella valanga di annunci e provvedimenti che Trump ha prodotto dall'insediamento alla Casa Bianca, c'è anche un ordine impartito al dipartimento del Tesoro: interrompere la produzione di monete da un centesimo di dollaro. “Per troppo tempo gli Stati Uniti hanno coniato monete da un centesimo che ci costano letteralmente più di due centesimi l’una. È uno spreco enorme! Ho dato istruzioni al mio segretario del Tesoro di interrompere la produzione di nuovi penny. Eliminiamo gli sprechi dal bilancio della nostra grande nazione, anche se si tratta di un centesimo alla volta”, ha scritto Trump su Truth.  Il tema che solleva Trump è direttamente legato allo spreco di denaro pubblico. Il costo di produzione di una moneta da un centesimo di dollaro è stato di quasi 3,7 centesimi nel 2024 e il costo di produzione della moneta ha superato il suo valore nominale per il 19mo anno consecutivo. Perché, con tutte le differenze del caso, Trump ricorda Tremonti? L'ex ministro ha da sempre sostenuto l'errore fatto con la moneta da un euro. E l'ha sempre spiegato proprio facendo l'esempio del dollaro. “Il fatto di non prevedere una banconota da un euro è stato un errore. L’Italia non era pronta a utilizzare monete di alto valore. Le monete da un euro sono state usate come mancia al bar quasi in automatico. Avremmo dovuto fare una banconota da un euro come per il dollaro". Quindi Donald Trump vuole eliminare i Penny per risparmiare, mentre Giulio Tremonti avrebbe voluto un Euro di carta, proprio come la banconota da un dollaro per produrre meno inflazione. Tutti e due contro le monete, ognuno per la propria ragione. (Di Fabio Insenga) —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Redazione

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