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(Adnkronos) – "L’Aic è ormai destinata all’oblio. Al momento, mi sembra difficile individuare vie d’uscita”. Giuseppe Dossena, campione del mondo nel 1982 con la Nazionale di Enzo Bearzot, ha parlato così all’Adnkronos della situazione attuale dell’Associazione Italiana Calciatori, il sindacato dei giocatori. L’ex centrocampista di Torino e Sampdoria è netto nel porre l’attenzione su una notizia trascurata: “L’assenza dei calciatori dalla nuova edizione del celebre album di figurine Panini. In 62 anni, non era mai successo”.  Si tratta di una vicenda legata a un contratto siglato tra Lega Serie A e Panini e in vigore dal luglio dello scorso anno, ma che in questi giorni torna d'attualità dopo la presentazione – nella sede della Lega di A in via Rosellini, a Milano – dell'edizione 2025 dell'album di figurine . “Un accordo che ha messo da parte l’Associazione Italiana Calciatori, togliendole un incasso annuale da oltre 6 milioni. L’Aic – precisa Dossena – vive da sempre grazie agli introiti dei tesseramenti e all’accordo con Panini. Mi sembra però evidente che una mancanza così corposa nel bilancio sia un problema non trascurabile. Pensiamo che ai tempi della presidenza di Damiano Tommasi (2011-2020, ndr), la cifra ricavata dall’accordo con Panini era di 16 milioni. Poi è scesa a 6 con l’arrivo della Lega Serie A e ora il crollo è vertiginoso. L’Associazione adesso si accontenterà di un contributo della Figc per restare in piedi. In un contesto che toglierà imparzialità e autonomia all’Aic, che ora inevitabilmente non avrà più voce per difendere i propri tesserati visto che sarà soggetta a dinamiche di altro tipo”. Dossena pone l’attenzione sul silenzio dei tesserati: “Io spero che ci sia qualche calciatore italiano, o anche ex, che dica qualcosa su questa situazione vergognosa. Oggi è minacciata la sostenibilità del nostro sindacato”. Un problema strutturale: “Dovesse continuare a vivere, quale sarà l’autonomia dell’Aic? Che indipendenza avrà? Sarà un organismo svuotato, dipendente solo dal buon cuore del presidente federale di turno. Sono riusciti a dare questo dispiacere al fondatore Sergio Campana (ex calciatore e avvocato, ndr), che pian piano vede la sua creatura sprofondare. E mi dispiace che ci sia questo silenzio assordante tra i miei colleghi, bisognerebbe alzare la voce. Non possiamo permettere che venga smembrato così il nostro sindacato, non possiamo più permettere che a guidarlo siano persone che l'hanno portato sull’orlo del precipizio”. In chiusura, viene sollevato un altro interrogativo: “Sarebbe interessante capire come si è arrivati alla cessione dei diritti individuali dei calciatori alla Serie A. Hanno incassato un corrispettivo o lo ha incassato l'Aic? E quale ruolo ha giocato la Figc? Rendere l'Aic dipendente dai contributi federali ne mina l'indipendenza, la costringe a sostenere senza limiti la presidenza federale”. Agli occhi dell’ex campione del mondo, la questione è prima di tutto umana: “Il problema è sempre il solito. C'è che tiene all’istituzione che governa e combatte fino alla morte per garantirne i diritti. E poi ci sono gli irresponsabili, che non vedono oltre il proprio naso e non sanno anticipare o capire le conseguenze delle proprie azioni”. (di Michele Antonelli) —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Redazione

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