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Se un agente patogeno, una malattia delle piante, colpisce gli alberi come quelli di ulivo di un contadino questi ha tutto l’interesse a difendere la sua proprietà in ogni modo e quindi procederà secondo il suo criterio a irrorare, potare, arare come e quando riterrà al fine di proteggere la sua proprietà; è un diritto incontestabile da sempre e lo sarà per sempre… una specie di diritto indefettibile, divino. Se però questa malattia proviene dal fondo del vicino cercherà ragionevolmente di indurre il vicino stesso a porre rimedio in modo da estirpare le cause del suo problema. In Puglia -si sa- siamo molto affezionati ai nostri ulivi e quindi siamo molto attenti alla loro salute. È accaduto che da svariati decenni vi sono migliaia di ulivi abbandonati e quindi sono divenuti covo di tutti i possibili agenti patogeni; tra questi ultimi vi è anche la Xylella che è addirittura di importazione. Questi ulivi sono spesso di persone decedute oppure del Comune in cui crescono. Quindi mentre la difesa dell’interesse individuale del singolo proprietario terriero viene egregiamente assolto da quest’ultimo -generando meravigliosi campi certosinamente coltivati e una produzione leader mondiale in quantità e qualità-, l’interesse collettivo di difenderci dalle epidemie viene ignorato dalla Regione competente. Non solo: con circolare del 24 maggio 2024 la Regione Puglia impone a tutti (quindi anche ai privati) il trattamento e quindi la irrorazione delle piante di ulivo e mandorlo e vite con prodotti da loro indicati; cioè: per combattere una malattia favorita dalla omissione di interventi dell’autorità pubblica, cioè per assolvere ad un interesse collettivo, si impone una azione ai privati che ha un costo e anche una efficacia dubbia; qualcuno potrebbe, infatti, effettuare il trattamento in modo errato o ad un’ora della giornata inadatta oppure semplicemente non fare nulla perché in quei giorni era a letto con la febbre. Si sa, la genialità di questi funzionari regionali è proverbiale ma qualcuno dovrà pur dire ai politicanti che ne sono i burattinai di stare attenti. Abbiamo avuto Ministri dell’agricoltura e assessori regionali pugliesi senza parlare delle nostre Università lustre e illustrate (come direbbe il cuoco Semmolone in miseria e Nobiltà nella versione di Totò) che non si sono accorte per tempo di quanto stava accadendo; abbiamo milioni di piante di ulivo su suolo pubblico abbandonate da decenni; abbiamo un interesse collettivo da assolvere e con una circolare del 24 maggio imponiamo agli agricoltori di effettuare i trattamenti entro il successivo dieci giugno; abbiamo centinaia di speculatori edili che hanno acquistato terreni agricoli con relative piante di ulivo per poi abbandonarli in attesa che un assessore amico li renda edificabili; abbiamo intere zone industriali e commerciali e artigianali (e altre varie) con i relativi alberi di ulivo abbandonate e imponiamo (prevedendo relative multe) agli ultimi presidi della nostra identità agricola trattamenti che non gli compete e che non saranno efficaci e che non sono possibili in così breve lasso di tempo. Naturalmente speriamo di essere stati male informati e che in realtà tale circolare non sia stata mai emessa ma se così non dovesse essere sorge una domanda: ma le associazioni degli agricoltori dove sono? Le multe anziché prevederle per gli agricoltori che non rispettano regole illegittime, impossibili e sconosciute perché non le irrogano debitamente moltiplicate ai funzionari della Regione Puglia lautamente pagati per un lavoro che non sanno evidentemente fare?Canio Trione