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Taranto, città dai mille volti, protagonista assoluta nei giorni 3, 4 e 5 Dicembre di BTM Interazioni-Special Edition 2024. Una maratona di eventi culturali, commerciali ed enogastronomici volti a riscoprire e a valorizzare tutte le sfaccettature di una città con un ricco patrimonio: non solo il mare, ma anche la cultura, la gastronomia, l’artigianato e, soprattutto, il capitale umano. Come ha sottolineato Nevio D’Arpa, CEO e Fondatore di BTM Italia: “Il potenziale di questa città è enorme, bisogna saper ottimizzare le risorse presenti valorizzandole nel modo migliore. Vogliamo offrire spunti di riflessione a chi investe o intende investire nel turismo”. L’iniziativa, co-organizzata con il Comune di Taranto, ha presentato tre giorni di incontri, esperienze e strategie per promuovere il erritorio e rafforzare l’accoglienza turistica locale.
Dunque Taranto al centro di una narrazione a 360°- Questa città, a lungo bistrattata a causa di quel mostro siderurgico che tutti conosciamo, ha rivelato, invece, il carattere poliedrico di una città dal profilo sempre più delineato. E se è vero che negli ultimi anni grazie al turismo e grazie anche all’impatto del crocierismo, l’attenzione per questa citta è cresciuta, è anche vero che la sua vocazione marina è solo uno dei tasselli di un panorama molto più ampio. LSD Magazine presente a questa vivace iniziativa insieme a buyers nazionali e internazionali e giornalisti di settore, partecipando ai tour dedicati agli specialisti del settore, ha riscontrato la bellezza sorprendente di questa città, unica colonia spartana della Magna Grecia. Un’occasione per immergersi nella realtà tarantina attraverso esperienze dirette, scoprendo le eccellenze locali e incontrando i protagonisti del territorio. Un approccio che ha mirato a promuovere un turismo autentico e sostenibile, coinvolgendo attivamente le strutture locali a partire dai ristoranti, musei, castelli e palazzi storici. Ruolo fondamentale nella strategia di marketing turistico è proprio la partecipazione delle comunità del territorio. E’ per questo che nei tre giorni di “ Btm Interazioni” sono stati organizzati un Fam trip e un Press tour con visite guidate in cui tutti i partecipanti hanno condiviso nella giornata del 4 dicembre numerose esperienze e conoscenze del luogo. Il tutto sotto l’accurata e meticolosa organizzazione guidata da Katja Puretti e Pierfrancesco Chirizzi. Partenza dall’Hotel Delfino uno dei più raffinati (“ma, ahimè, uno dei pochi” a Taranto, lamentano i buyers), dallo stile essenziale ed elegante con una splendida vista sul Mar Grande. Prima destinazione il Museo Archeologico nazionale MArTA. Il museo dedicato principalmente alla documentazione archeologica di Taranto e del resto della Puglia è rimasto chiuso nei primi anni ’60 per lavori di ampliamento e di riordino. A completamento di tali lavori, il 4 aprile 1963 fu inaugurato, esponendo un’ampia raccolta di reperti archeologici. Chiuso nuovamente per restauro dal mese di gennaio del 2000, riapre nuovamente al pubblico il 20 dicembre 2007. Il piano rialzato del museo è utilizzato per esposizioni temporanee e convegni. Il primo piano ospita la sezione greco-romana inerente alla società tarantina. A dominare la scena della stanza, appena varcata la soglia, il gruppo scultoreo “Orfeo e le Sirene”. Incanta la descrizione del mito che ci fornisce la guida, Alessandra Cotugno: gli Argonauti che viaggiavano da Oriente a Occidente, alla ricerca del grano, si trovavano ad affrontare vari pericoli, fra i quali quello del canto delle Sirene, ragione per la quale reclutano Orfeo, cantore mitico che con la sua musica avrebbe dovuto prevenire e incantare il loro seducente canto. L’opera scultorea è composta da Orfeo e di fronte a lui le sirene nella loro iniziale rappresentazione: metà donne e metà uccello, secondo la tradizione greco-romana. Il mito narra, infatti, che le sirene originariamente donne, furono punite da Demetra, madre di Persefone, che mente giocava con loro, fu rapita. Le donne chiesero che almeno fossero trasformate in uccelli in modo da poter cercare la loro amica perduta Ancora più affascinante del mito è l’excursus di questo gruppo scultoreo. Infatti esso fu scavato in frode negli anni ‘70 e portato in frammenti in Svizzera, dopo di che fu acquistato dal Paul Getty Museum di Los Angeles in California dove venne restaurato. Purtroppo non capendo a quale mito appartenesse, avevano disposto i pezzi alla rinfusa. Grazie alle testimonianze di un trafugatore pentito, che ne dichiarò l’origine tarantina, il nucleo di tutela dei Beni Culturali, ne ha ricostruito la storia, fino a chiederne la restituzione in Italia nel 2016. Ma miti e racconti non finiscono qui e di fronte ad una raffigurazione della mappa del Mediterraneo, dove sono indicate le città di Taranto e Sparta, e la rotta dalla città madre alla colonia, la guida Alessandra ha descritto minuziosamente l’origine leggendaria della città di Taranto: la popolazione di Sparta era in guerra con la città di Messene. La guerra si protraeva ormai da dieci anni e la lontananza degli uomini minacciava il futuro demografico. Le donne spartane chiesero che si facesse una tregua umanitaria, in modo da poter essere fecondate ma gli eroici ed orgogliosi combattenti si rifiutarono e, per risolvere la crisi delle nascite, inviarono in patria (in loro sostituzione) giovani soldati che si unirono alle donne spartane generando figli illegittimi, denominati Parteni, e destinati a una vita di emarginazione. Per evitare il triste destino di figli illegittimi ed emarginati , il popolo dei Parteni lasciò Sparta in cerca di nuove terre e prima della partenza, Falanto, loro capo, consultò l’Oracolo di Delfi, ricevendo il responso: « ». Gli Iapigi erano un popolo indigeno della Puglia e proprio alle fonti di Saturo fu fondata la città chiamata Taranto in onore dell’eroe greco-iapigio Taras. E fra vasi, ceramiche risalenti al 580, necropoli, scheletri di atleti, la visita entusiasma i visitatori-buyers certi di poter trasferire tali conoscenze a turisti e soddisfare le loro aspettative. Il tour è proseguito nel centro storico, che sorge su un’isola tra il Mar Grande e Mar Piccolo(i 2 mari), fra i vicoli e corti abitate una volta da personaggi illustri come il compositore Giovanni Paisiello, tarantino, autore della prima versione de “Il barbiere di Siviglia”,, che ebbe un grandissimo successo in tutta Europa, ma che venne poi oscurata dal successivo rifacimento di Rossini. Dulcis in fundo, il Duomo di San Cataldo, la cui cappella è stata definita da Vittorio Sgarbi, durante la sua visita a Taranto, “La più bella cappella in stile barocco d’Italia”. Sosta ( obbligata e necessaria dopo tanto cammino) presso un ristorante tipico “La Locanda di San Giuseppe” con degustazione di piatti tipici, come le famose pettole e le immancabili cozze tarantine gratinate. Fra una portata e l’altra, il confronto con le autorità locali, nella persona dell’assessore al Turismo, Angelica Lussuoso, alla quale buyers e giornalisti hanno espresso perplessità su quanto si dovrebbe ancora fare per far decollare definitivamente il turismo della città. La visita post pranzo si è diretta al Castello Aragonese, dalle atipiche torri tonde, diventato successivamente una prigione e fra i suoi reclusi ricordiamo il generale Dumas, padre di Alexandre , il romanziere de “Il Conte di Montecristo” che si ispirò proprio a questa fortezza nel descrivere le carceri dove fu rinchiuso il protagonista del romanzo. Eal Castello ci siamo trovati spettatori di uno spettacolare fuori programma : dal Mar Piccolo è spuntato un sommergibile mentre navigava verso il Mar Grande. Su di esso, impettiti ed in uniforme, lo sguardo rivolto verso l’ingresso del Castello, i suoi ufficiali e marinai, hanno fatto bella mostra sul ponte, rivolgendo il saluto tipico. Per gli amanti dei cetacei, Taranto vanta il “Museo Ketos Centro Euromediterraneo del mare e dei cetacei” che offre ai visitatori esperienze sensoriali a stretto contatto con delfini e simili. Dopo la cena al ristorante “La Paranza” si è conclusa la prima e intensa giornata del BTM. La giornata del 5 dicembre, dedicata a incontri formativi, nel Palazzo Pantaleo, dove si sono tenute una lunga serie di convegni e di confronto su varie tematiche. Ad accoglierci la simpatia e l’ospitalità delle coordinatrici dello staff Mariella Tamborrino e Alessia Vitulano. E poi il via agli eventi introdotti dal giornalista Antonio Marzano. “Branding e strategia nell’ospitalità come distinguersi on line e fidelizzare il cliente”, incontro improntato a come creare un brand forte e solido. A trattare l’argomento Alessandra Tommasi, fotografa e direttrice creativa, a presentarlo e moderarlo Raniero Lomartire –Hospitality Innovation Manager e Ceo Pugliamore “Destination Wedding” ha esplorato come Taranto possa diventare una meta privilegiata per i matrimoni. Luca Lopomo, sindaco di Crispiano, e altri esperti hanno discusso sulle vie da seguire per realizzare questo obiettivo già “in fieri”. La “#masterclass, spin-off di Travel Hashtag” rivolta agli studenti delle scuole e università locali, presentata da Nicola Romanelli, presidente di Travel Hashtag, affiancato da Sauro Mariani e Giulio Contini per discutere delle “Competenze e Professioni del Turismo di Domani”. Special guest Zaira Magliozzi, autrice ed esperta di comunicazione digitale, condividerà la sua esperienza con i giovani, preparando la nuova generazione di professionisti del turismo. E se da una parte studenti, giornalisti ed esperti del settore partecipavano e seguivano i convegni di notevole interesse, i buyers erano impegnati nel B2B che ha rappresentato uno dei momenti più attesi dell’evento: un’opportunità unica per operatori turistici locali di incontrare operatori nazionali e internazionali, presentare le loro realtà e avviare collaborazioni strategiche. “Negli affari, come nella vita, il valore aggiunto è rappresentato dalle relazioni“, ha commentato Nevio D’Arpa. “Questi incontri permettono di accorciare le distanze e arricchire il proprio portfolio“. L’ultimo confronto “Le nuove scelte per la Destinazione Taranto, tra tradizione e innovazione”, ha dato luogo a un dibattito fra autorità istituzionali La giornata convegnistica è stata segnata da momenti conviviali con degustazione di eccellenze gastronomiche delle aziende del territorio, coordinata e guidata da Michele Bruno, fondatore e responsabile di BTM Gusto. A concludere e ad allietare la serata, la musica dal vivo del gruppo Kanousè. Dunque templi, anfiteatri, mura megalitiche della città, torri e bastioni tutto lasciato nel dimenticatoio per lungo tempo in nome di un’inconcepibile idea del nuovo e del moderno….menomale che ora c’è BTM Interazioni a ricordarcene
Taranto vista dagli occhi della giornalista sembra un vero capolavoro della Magna Grecia.
Che meraviglia.
La descrizione di Taranto fatta dalla giornalista in modo così dettagliato rende l’articolo avvincente da leggerlo tutto d’un fiato. Tutto bello! BTm, l’ articolo e Taranto.
Taranto con la sua storia millenaria
al centro di un rinnovato progetto di marketing turistico che punta a riscattare il centrio ionico da decenni che l’hanno vista lottare per vedere restituita la vocazione naturale fra due mari entrambi cuore della vocazione di questa città protesa verso il mare ma sospesa da sempre fra mare e terra. Grazie ad LSD Magazine per il suo servizio giornalistico sulla città dei due mari ❗️
Mito, storia, archeologia, cultura, gastronomia, curiosità affascinanti in questo articolo che rende merito a questa città che dovrà dare il massimo ai visitatori che si moltiplicherano a breve per i prossimi Giochi del Mediterraneo del 2026. Una visita di approfondimento è d’obbligo dopo questa stimolante presentazione, un grazie alla sempre brillante autrice e a LSD MAGAZINE!
Bellissima! Davvero una sorta di Taranto “velata”, uno spirito che mi ha affascinato pur non conoscendola in questi aspetti così poco fruibili se non a quelli che vivono intensamente il territorio.
La voglia di conoscerla, se fosse un po’ più vicina, sarebbe ai massimi.
Grazie Marcella per questo spaccato così intenso!