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Aristotele riferisce un episodio del re spartano Teopompo. Il Re spartano Teopompo (VIII a.C.) creò gli Efori, un organo, analogo ai Tribuni della plebe di Roma, con il compito e potere di controllare l’operato delle istituzioni della città, compreso quello del Re. Riferisce lo stesso Aristotele che la moglie rimproverò Teopompo di avere sminuito e compromesso il potere ragale, compromettendo il futuro dei figli. Al che il Re rispose che invece era vero il contrario e che sapere di essere controllati e confrontarsi con ‘l’eventuale veto degli efori avrebbe consentito allo stesso Re di essere più aderente ai tempi e vicino al popolo, assicurando alla stessa Monarchia una più lunga durata. E così fu (notava Aristotele): la Monarchia in Sparta durò più che in qualsiasi altra città. I Governanti di oggi, Italiani e non, forse dovrebbero anche loro rendersi conto che l’eventuale opposizione o obiezione (compresa quella dei sindacati) potrebbe essere utile a capire le esigenze del popolo in modo da adeguarvi le proprie decisioni, assicurandosi al tempo stesso maggiore durata nelle cariche?
Sebastiano Tafaro