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Cento anni e non sentirli. Si dice sempre che i grandi artisti non muoiono mai. Vero, anche un compositore come Giacomo Puccini non morirà mai anche se il suo cuore si è fermato alle quattro del mattino di cento anni fa, il 29 novembre 1924 per un tumore alla gola. Compositore rivoluzionario e innovatore del melodramma verista detto da molti e dalla critica del tempo. Figlio di musicisti, il grande compositore di Lucca ha rappresentato la triade del melodramma insieme con Mascagni che riuscì a portarlo in Puglia, e Alberto Franchetti. Il Teatro Nuovo di Martina Franca lo ha voluto ricordare in una serata di grandi emozioni e brividi al suono delle sue opere raccontate e musicate dal Coro Tarenti Cantores e dall’ Orchestra Sinfonica Tebaide, in uno degli unici appuntamenti in Puglia, accompagnati dal Tenore Stefano Sorrentino dall’ attrice Gisella Carone (Elvira Bonturi) e Andrea Casulli (Giuseppe Adami) con il direttore Cosimo Maraglino. Una serata all’insegna di quella musica classica che riesce a toccare i fili più nascosti del buon cuore e dell’animo nobile di chiunque sia nella condizione di saper ascoltare il richiamo della buona poesia musicale. Giacomo Puccini è stato considerato uno dei maggiori e più significativi operisti di tutti tempi le sue prime composizioni erano radicate nella tradizione dell’opera italiana. Tante le opere di grande significato del grande compositore di Luca: dalla Tosca, la bohème, la famosa Nessun Dorma, Mano Lescaut e infine l’incompiuta Turandot che venne completata da Franco Alfano sulla base degli appunti di Puccini e andata in scena nel 1926. Ancora oggi è ancora una delle opere più eseguite in tutto il mondo. Fu considerato erede addirittura di Giuseppe Verdi per la sua capacità di creare melodie travolgenti ed emozionanti. Un appuntamento nel giorno della sua morte, che il Teatro Nuovo ha saputo salutare e ricordare nel miglior modo possibile sollecitando gli studenti e le scuole della città ad ascoltarlo per ricordare uno dei più grandi compositori che l’Italia abbia avuto. Musica, cultura e storia tutto condensato in un momento di erudizione, istruzione, educazione e conoscenza. Quando il teatro si fa partecipe della rinascita della normalità di una città.
Oreste Roberto Lanza