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Qualcuno conosce Ripacandida in provincia di Potenza? E’ uno dei cento trentuno borghi lucani; sorge su una rupe immersa tra le colline della zona del Vulture-Melfese, confina con i comuni di Atella, Barile, Filiano, Ginestra e Rionero in Vulture. Appena mille e settecento abitanti ma ricca di storia e forte identità. Ripacandida è un borgo che manifesta una importante caratteristica : Essere un territorio dove è predominante  la coltivazione e produzione delle uve “Aglianico”, che danno il nome al rinomato vino ‘Aglianico del Vulture. In questo bellissimo borgo come si dice: “Di storia si può anche morire”. Meglio forse dire: “Il Paradiso esiste”. Appena arrivati non si può concedersi un momento per visitare la villa comunale o come meglio chiamata dai suoi abitanti “giardino storico di San Francesco”. Da ricerche fatte è uno dei soli due presenti in Basilicata  ad avere un vincolo espresso dal Ministero dei Beni Culturali. La storia racconta che possa risalire ai primi anni del seicento quando, sempre si dice, il convento di San Donato, ubicato nei dintorni in cui risiedevano i Frati Francescani, fosse dotato di un giardino murato. Un luogo fatto di colori, di identità di storia, dove la meditazione riesce bene influenzata dalla presenza di alberi secolari e padiglioni di pietra che incitano alla lettura in maniera disinvolta. Un passo in avanti per visitare la chiesa dedicata a San Donato, un Santuario sorge appena all’ingresso del paese. E’ uno dei luoghi sacri tra i più belli. Riccamente decorato, racchiude una serie di affreschi che, per grandiosità della raffigurazione, temi e tecnica, sono stati assimilati a quelli della Basilica superiore di Assisi. Tali affreschi di scuola giottesca hanno fatto guadagnare a Ripacandida la denominazione di “Assisi Lucana”, il ciclo racconta particolari episodi del Vecchio e Nuovo Testamento, secondo la tecnica della ripartizione in scene. Da restare estasiati la presenza dell’affresco è evidenziato il momento in cui San Francesco riceve le stimmate. Una grande storia che si accompagna con un ottima gastronomia composta da olio, vino e miele. Tre elementi cardine nell’enogastronomia tutti legati al territorio e alla cultura tradizionale del paesino.  Piatti tipici come l’Acquasale e il Pancotto, ma anche le buonissime Bruschette alla “paisan”, preparate con pane, alici, peperoni, melanzane, zucchine, aglio e olio, ovviamente extravergine d’oliva del Vulture Dop. Il miele è il prodotto regina del luogo, protagonista di un importante manifestazione che si svolge ogni anno  ad agosto. Insomma un luogo di grandi pensieri, di lucide identità con un importante patrimonio religioso, una natura incontaminata con parchi dove fermare il tempo. Come si dice “ I borghi ci salveranno”, allora andare a Ripacandida non è un punto di arrivo ma di partenza. Andare per crederci.

Oreste Roberto Lanza

 

 

 

Oreste Roberto Lanza

Oreste Roberto Lanza è di Francavilla Sul Sinni (Potenza), classe 1964. Giornalista pubblicista è laureato in Giurisprudenza all’Università di Salerno è attivo nel mondo del giornalismo sin dal 1983 collaborando inizialmente con alcune delle testate del suo territorio per poi allargarsi all'intero territorio italiano. Tanti e diversi gli scritti, in vari settori giornalistici, dalla politica, alla cultura allo spettacolo e al sociale in particolare, con un’attenzione peculiare sulla comunità lucana. Ha viaggiato per tutti i 131 borghi lucani conservando tanti e diversi contatti con varie istituzioni: regionali, provinciali e locali. Ha promozionato i prodotti della gastronomia lucana di cui conosce particolarità e non solo.