Tempo di lettura: 3 minuti

(Adnkronos) – Non si ferma l'ondata di proteste degli agricoltori in Europa. Le autorità locali hanno riferito questa mattina al Guardian che diversi valichi di frontiera tra Belgio e Olanda sono stati bloccati, dopo il giovedì nero con l'assedio a Bruxelles. Anche se nella capitale belga il traffico è tornato relativamente fluido, le province di Brabant, di Lussemburgo e Hainaut, così come parte delle Fiandre, sono ancora interessate dalla protesta. Marc Fesneau , ministro francese dell'Agricoltura, ha detto che gran parte della crisi è alle nostre spalle, ma che restano ancora da risolvere i nodi che hanno fatto scattare la protesta. "E' arrivato il momento di togliere i blocchi. Il segnale è stato dato", ha chiesto il premier belga, Alexander De Croo dopo la riunione di ieri con i rappresentanti di categoria. "Li abbiamo ricevuti a livello federale e anche a livello europeo. Oggi sarà il turno del governo fiammingo. C'è l'impegno a continuare a lavorare insieme nelle prossime settimane", ha affermato. "In queste ultime ore molti centri di distribuzione sono stati liberati, in seguito alla prima concertazione". Ma i centri di distribuzione delle catene Colruyt, Delhaize e Lidl continuano a essere bloccate. "E' inevitabile che mancheranno prodotti sugli scaffali, quelli provenienti dai centri di distribuzione di Ollignies e Gjislenghien", ha comunicato la catena di supermercati Colruyt.  "Gli agricoltori svolgono un ruolo essenziale nella società europea" ha detto la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ieri a Bruxelles, incontrando i rappresentanti delle organizzazioni degli agricoltori, insieme ai primi ministri dei Paesi Bassi e del Belgio. "Sono attori chiave nell'assicurare l'uso sostenibile delle risorse naturali e contribuiscono positivamente al nostro commercio estero. Hanno dimostrato una notevole resilienza, ma restano delle sfide. Possono contare sul sostegno dell'Europa". La categoria può contare su "390 miliardi di euro dalla Politica agricola comune – continua -, nel 2023 l'Ue ha dato assistenza straordinaria per oltre 500 milioni di euro agli agricoltori più colpiti dalla crisi. Naturalmente, dobbiamo difendere gli interessi legittimi dei nostri agricoltori negli accordi commerciali. Lavoreremo con la presidenza belga su una proposta per ridurre gli oneri amministrativi" che pesano sulle imprese del settore primario. 
Per "proteggere i ricavi" degli agricoltori europei "serve un'Europa più forte", specie nei confronti della grande distribuzione, che ha un potere molto forte sul mercato. Lo sottolinea il presidente francese Emmanuel Macron, che ha dedicato buona parte della conferenza stampa finale del Consiglio Europeo ai temi dell'agricoltura, alla luce delle proteste degli agricoltori, particolarmente forti in Francia, dove il settore primario ha un peso importante. "Ho chiesto alla presidente della Commissione Europea – afferma – di lavorare alla revisione strategica, per assicurare a livello europeo che non ci sia un aggiramento" delle norme francesi da parte di "centrali d'acquisto" poste fuori dai confini nazionali. "Abbiamo visto in questi ultimi anni che determinati distributori si sono organizzati a livello europeo con centrali d'acquisto e che, mediante queste ultime, cercano di aggirare la legge francese". In fondo, "occorre un'Europa più forte e più concreta, per tutelare i redditi dei nostri agricoltori", che vogliono "poter vivere del loro lavoro", producendo "alimenti di qualità". Il governo francese vuole inserire in una legge l'obiettivo della sovranità alimentare come ha annunciato il primo ministro Gabriel Attal. "Vogliamo essere sovrani, sovrani per coltivare, sovrani per raccogliere", ha detto Attal, spiegando che l'obiettivo è mantenere l'autonomia" dell'agricoltura francese, pur mantenendo il legame con l'estero. La parola d'ordine, ha dichiarato, è "produrre e proteggere". Attal ha anche promesso uno stanziamento di due miliardi di euro per prestiti agli agricoltori e un impegno di 150 milioni di euro per ridurre il carico fiscale degli agricoltori. Dal ministro dell'economia Bruno le Maire arriva la promessa di controlli a tappeto sulle catene di supermercati per reprimere eventuali frodi sulla legge Egalim per la protezione dei redditi degli agricoltori, ma anche per verificare che i prodotti venduti come d'origine francese lo siano veramente. Parigi si oppone, inoltre, al trattato commerciale fra l'Ue e i paesi latino americani del Mercosur. "La Francia non intende accettare questo trattato" ha dichiarato il primo ministro. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Redazione

Lsd sta per Last smart day, ovvero ultimo giorno intelligente, ultima speranza di una fuga da una cultura ormai completamente omologata, massificata, banalizzata. Il riferimento all'acido lisergico del nostro padre spirituale, Albert Hofmann, non è casuale, anzi tutto parte di lì perché LSDmagazine si propone come cura culturale per menti deviate dalla televisione e dalla pubblicità. Nel concreto il quotidiano diretto da Michele Traversa si offre anzitutto come enorme contenitore dell'espressività di chiunque voglia far sentire la propria opinione o menzionare fatti e notizie al di fuori dei canonici mezzi di comunicazione. Lsd pone la sua attenzione su ciò che solletica l'interesse dei suoi scrittori, indipendente dal fatto che quanto scritto sia popolare o meno, perciò riflette un sentire libero e sincero, assolutamente non vincolato e mosso dalla sola curiosità (o passione) dei suoi collaboratori. In conseguenza di ciò, hanno spazio molteplici interviste condotte a personaggi di sicuro spessore ma che non trovano spazio nei salotti televisivi, recensioni di gruppi musicali, dischi e libri non riconosciuti come best sellers, cronache e resoconti di sport minori, fatti ed iniziative locali che solitamente non hanno il risalto che meritano. Ma Lsd è anche fuga dal quotidiano, i vari resoconti dai luoghi più suggestivi del pianeta rendono il nostro magazine punto di riferimento per odeporici lettori.