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Manzoni sostiene i moti di indipendenza nazionale, incoraggia i venti di libertà che spirano in Italia e in tante altre parti del mondo – non a caso nella Pentecoste cita America Latina, Irlanda, Libano e Haiti – giungendo, davanti alle aggressioni e alle ingiustizie, a teorizzare la legittimità della resistenza. Ma – nella sua visione – è la persona, in quanto figlia di Dio, e non la stirpe, l’appartenenza a un gruppo etnico o a una comunità nazionale, a essere destinataria di diritti universali, di tutela e di protezione. È l’uomo in quanto tale, non solo in quanto appartenente a una nazione, in quanto cittadino, a essere portatore di dignità e di diritti.» Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo intervento di stamattina alla casa Manzoni a Milano in occasione delle celebrazioni per i 150 anni dalla morte dell’autore de I Promessi Sposi.
«Manzoni – ha aggiunto il presidente Mattarella – è considerato, ben a ragione, un ispiratore e un propulsore del nostro Risorgimento e dell’Unità d’Italia. Ed è, a tutti gli effetti, un padre della nostra Patria.» Così il Capo dello Stato ha rimarcato un concetto assai caro agli studiosi del Risorgimento, chiosando il suo intervento alla casa-museo.

Redazione

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