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Il girone di Ofelia dell’Amleto di Shakespeare al Piccolo Teatro Eugenio D’Attoma a Bari. Ieri sera 13 maggio 2023 alle ore 21.

Lo spettacolo, a cura di Scene Teatro, nonché vincitore del Premio UILT Puglia,  rappresenta una delle opere più interessanti di Shakespeare dal punto di vista psicologico, descrivendo  l’instabilità mentale di Ofelia e non solo di lei vista la cerchia di personaggi dalle varie sfaccettature psicologiche  che le ruotano intorno: il girone appunto.

 L’idea, adattamento e la regia sono state affidate a Katia Nacci, Massimo Abrescia e Roberto Romeo, nomi molto noti nel panorama teatrale italiano. Amleto e Ofelia interpretati rispettivamente dal  promettente Vito Rutigliano e  Mina Albanese, sul piccolo palco del teatro,  hanno espresso perfettamente e in maniera comprensibile per il pubblico (complice l’intesa ed il grande pathos degli attori)  la complessità del personaggio di Ofelia.

Di altrettanta e degna importanza  gli altri attori della compagnia: Alessandro Schino (Re Claudio), Sarah Pofi (Regina Geltrude), Francesco Del Vecchio (Laerte), Roberto Romeo (Polonio) e Aldo Berardi (Spettro).

La trama: Ofelia, figlia di Polonio, disattendendo, le raccomandazioni di suo padre e suo fratello Laerte, che la mettono in guardia rispetto alle lusinghe di Amleto,  cede al corteggiatore che dopo averla manipolata la porterà alla pazzia e al suicidio.

La scena comincia con l’apparizione dello spettro del Re di Danimarca che svela ad Amleto la tremenda verità: suo zio, Re Carlo,  ambendo al trono e al matrimonio con la Regina, lo aveva ucciso, versandogli nell’orecchio un veleno mortale mentre dormiva in giardino.

Alla fine della tragica storia lo spettro chiede al giovane di vendicarlo, ed Amleto accoglie la richiesta senza indugiare.

E’ il caso di dire, dunque, “c’è del marcio in Danimarca”, visto il contesto di congiure e discordie in cui si svolgono le vicende.

Un tema forte e di grande attualità che la compagnia barese ha rappresentato con grande maestria evidenziando ancora una volta l’amara verità di ”quanto il potere possa logorare chi ce l’ha e sbeffeggiare chi non ce l ha”, come recita sul palco uno dei personaggi. E’ evidente che l’opera fa parte di un teatro di ricerca, dove oltre ad elementi classici che sembrano essere stati già visti, ci sono effetti scenici  e sonori , che fanno emergere l’animo del protagonista. Importante  sottolineare a tal proposito come lo spettacolo sia accompagnato dalla musica dal vivo del bravissimo maestro Massimo Abrescia e ciò non capita spesso per gli spettacoli teatrali. O ancora d’impatto è la comparsa in scena di alcuni personaggi che attraversano la sala fra il pubblico prima di arrivare sul palco. Con questa particolare attenzione ai dettagli scenici e all’interpretazione degli attori, “ Il girone di Ofelia” è un’opera  teatrale straordinariamente commovente che ha avuto fra il pubblico ieri sera una grande profondità emotiva visto il grande applauso finale del pubblico accompagnato da un ripetuto “bravi” ed una standing ovation.

E bravi lo sono stati tutti, Ofelia così disincantata, Amleto tetro e arrabbiato, la Regina Geltrude che è apparsa in scena elegante, altera, un personaggio complesso, ambizioso che ci tiene al potere, passionale, fedifraga, da l rapporto morboso col figlio Amleto e che si intenerisce solo di fronte alla morte  di Ofelia. Laerte che  subisce con rabbia e dignità il dolore della morte della sorella. Un’opera d’arte memorabile fatta di passioni, tradimenti, amori, litigi, che dovrebbe essere vista da chiunque ami le performance teatrali che colpiscono il cuore e l’anima.

Un’opera riuscita nel suo obiettivo grazie anche all’atmosfera giocosa di “Dietrolequinte”, come hanno detto gli attori nel saluto finale.

Le foto sono di Francesco Rega (riproduzione riservata)

Marcella Squeo

La dottoressa Marcella Stella Squeo è laureata in Giurisprudenza è una giornalista pubblicista e si occupa di cultura, spettacolo, musica e di beneficienza e volontariato facendo parte di diverse associazioni di settore.