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Il mare-lago che unisce, mescolando acque ad acque e culture a culture, come brodo primordiale di un’identità che si rivela meticcia oltre la sua stessa consapevolezza. È questo il senso profondo di “Mediterraneo battente”, il concerto che Giovanni Seneca e Anissa Gouizi terranno venerdì 28 aprile al Museo della Civiltà del Vino Primitivo di Manduria, nell’ambito della 7a edizione della rassegna Acustica | emozioni in purezza.

Proposto dalla direzione artistica di Salvatore Moscogiuri per Artilibriocon la partnership organizzativa di Produttori di Manduria, il terzo dei cinque appuntamenti in cartellone è un viaggio musicale che va dalla Spagna alla Grecia, dal Maghreb ai Balcani, dalla Turchia all’Italia meridionale, tra canzoni della tradizione e composizioni originali. Le chitarre di Seneca (battente e flamenca) e le percussioni di Gouizi (darabouka, bendir, krakeb e nacchere) si mescolano alle loro stesse voci, in una suggestione musicale che appare senza soluzione di continuità, pur nel variare delle lingue e delle sonorità dei diversi brani.
Tutto questo in un’emulsione fluida di influenze arabo andaluse, gitane, rebetike, orientali e meridiane, che nelle storie cantate miscelano l’amaro del disagio esistenziale al dolce delle labbra di miele di una donna esotica, da cui l’amante trae sostentamento e vita.

Docente di chitarra al conservatorio di Pesaro, concertista e compositore, Giovanni Seneca si è specializzato a Parigi all’Ecole Normale de Musique e al conservatorio Ravel, per poi intraprendere una personale ricerca estetica, tesa a fondere elementi della musica classica con stilemi dell’espressione popolare e a esplorare le potenzialità delle diverse chitarre. Con una predilezione, tra queste, per la chitarra battente, presente nella tradizione del sud Italia già dal xiv secolo.
Esibitosi in moltissimi centri italiani, nelle grandi capitali europee, in Nuova Zelanda, a New York e in diverse altre metropoli statunitensi, ha portato la sua world music dal sapore mediterraneo anche a Tel Aviv, Sarajevo, Atene, Algeri, Belgrado, Smirne, Durazzo, Hammamet, Alexandria, il Cairo, Istanbul, Zagabria, Podgorica e Casablanca.
Tante le collaborazioni di prestigio, a cominciare da quelle con Moni Ovadia, Erri De Luca, Dario Vergassola e David Riondino, per proseguire con le esperienze al fianco di importanti orchestre: Rai, le parigine Lamoreux, Symphonique Français e Orchestre, la Philarmonique di Cannes e l’Orchestra Nazionale dell’Accademia di Santa Cecilia di Roma. Con quest’ultima in particolare, Seneca ha inciso un concerto per chitarra e orchestra composto per lui (e a lui dedicato) dal grande Ennio Morricone.

Cantante e insegnate di canto, dopo gli studi conservatoriali l’italo-algerina Anissa Gouizi si è dedicata alla ricerca inerente al canto orientale e alla tradizione mediterranea, ambiti in cui spazia dalle espressioni in italiano a quelle in francese, spagnolo e arabo.
Diverse le sue collaborazioni con artisti algerini, tra cui quella fortunata con il musicista Reda Zitouni, con il quale nel 2014 ha composto il brano Twahashtek, in lingua araba e italiana in stile chaâbi, che ha riscosso un notevole successo radiofonico.
Nel 2013 Gouizi è stata insignita del premio “Miglior Talento” al Fara Jazz Music Festival, una delle importanti manifestazioni di genere in cui si è esibita, accanto al Festival Culturel Européen di Algeri e all’Adriatico Mediterraneo Festival di Ancona. Da cantautrice, ha pubblicato l’album Centomari.
Anissa Gouzi tiene abitualmente workshop musicali in strutture di accoglienza per richiedenti asilo politico nella provincia di Pesaro-Urbino. In quell’ambito ha dato vita al progetto musicale S.O.U.L., laboratorio stabile che accoglie musicisti da più parti del mondo.

Il concerto “Mediterraneo battente” andrà in scena alle ore 20:00, con ingresso libero.

Redazione

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