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Al tempo della civiltà Inca l’alpaca era noto come “l’oro delle Ande”, ma per poterlo osservare più da vicino non bisogna per forza recarsi in Sud America, perché questo bizzarro animale è più vicino di quanto si possa immaginare. In Basilicata, e più precisamente ad Acerenza, nel cuore di uno dei borghi più belli d’Italia infatti, c’è un allevamento di alpaca, dove non solo si impara a conoscere questo animale ma si svolgono attività didattiche ed escursioni: “Ho scelto l’alpaca perché non è un animale utilizzato per scopo alimentare – ci ha spiegato Canio Caruso, il titolare di Basilicata Alpaca – e poi è un animale che si presta a moltissime attività.
L’allevamento nasce innanzitutto dalla voglia di valorizzare il nostro territorio”. L’alpaca non è di certo un animale che è possibile vedere tutti i giorni e per via del suo aspetto curioso cattura l’attenzione di molte persone che si avvicinano a lui come se fosse un divertente passatempo. Ecco perché Canio e il suo staff non hanno voluto che il loro allevamento diventasse un’attrazione ma un luogo in cui, immersi nella natura, si impara a conoscere un animale così insolito attraverso laboratori, attività didattiche ed escursioni in compagnia degli alpaca: “Accettiamo visitatori nella nostra azienda ma in modo ridotto perché amiamo tutelare la salute dei nostri alpaca – spiega Canio -. Non vogliamo che debba risultare come un’attrazione, ma è un modo per apprendere veramente tanto su questi strani e curiosi animali deve essere una giornata alla scoperta, alla riscoperta della natura”.
 
Gli alpaca a guardarli fanno tenerezza. Sciolgono anche il cuore di colui che è più restio agli incontri ravvicinati con gli animali. Non sono pecore, non sono lama, non sono cammelli ma ne sono i lontani cugini. Gli Alpaca del Sud prosperano indisturbati nell’allevamento di Acerenza e tantissimi da tutti Italia e dall’estero che vengono in questo luogo incantato.

Come nasce l’idea di un allevamento di Alpaca?

Basilicata Alpaca nasce principalmente dalla voglia di valorizzare la nostra regione con un allevamento innovativo, diverso dai soliti a scopo alimentare. Gli Alpaca infatti vengono allevati solo ed esclusivamente per la loro lana con la quale realizziamo capi di abbigliamento di nicchia. Un giorno digitando su internet la frase “animali simili ai peluche” mi comparvero questi strani e buffi animali, decisi pertanto di iniziare questa avventura.

Da quanti esemplari e da quali razze è composto il tuo allevamento?

Attualmente sono presenti 20 esemplari di razza Huacaya. Gli Alpaca esistono in due razze, l’altra è il Suri. Si differenziano principalmente per la lana, i nostri hanno una forma più a palloncino mentre il Suri produce una lana che scende a trecce lungo il corpo.

Questi animali così carini possono conquistare grandi e piccini. Vero?

La risposta del pubblico è stata da sempre molto positiva, sia perché siamo stati uno dei primi allevamenti a nascere in Italia sia perché è ancora l’unico al Sud. Soprattutto dopo il periodo Covid abbiamo scoperto che le persone preferiscono un’esperienza di qualità, quindi trascorrere le loro giornate in luoghi all’aperto e poco affollati. Essendo un’animale ancora sconosciuto sono molte le persone che si avvicinano al nostro mondo, arrivando addirittura dall’estero, come Francia, Spagna, Israele.

Perché la lana di Alpaca è considerata tra i filati pregiati?

Si tratta di un prodotto artigianale e completamente made in Italy. La lana grezza, ricavata senza stress e maltrattamenti per gli animali, viene poi trasformata in filato in un laboratorio artigianale nel Nord Italia che adotta metodi naturali e senza impiego di sostanze chimiche. Dopo la filatura ci occupiamo personalmente della realizzazione a mano dei nostri capi e accessori di abbigliamento 100% alpaca grazie all’uso di strumenti della tradizione artigianale quali telai, ferri e uncinetto. Il nostro obiettivo è promuovere sul mercato un prodotto di altissima qualità come quello del filato di alpaca.

Allevare gli Alpaca quindi è diventato anche un modo per riscoprire gli antichi mestieri e per rivalutare l’impiego e la fantasia delle mani. Ancora una volta, l’artigianato è foriero di splendide opere d’arte destinate ad essere sfoggiate nei mesi più rigidi dell’inverno, proprio come quelli della Basilicata. Guanti, sciarpe, cappelli e splendidi colbacchi realizzati interamente in lana d’Alpaca donano un tocco di stile agli outfit invernali. La fastidiosa sensazione ruvida della lana comune è solo un ricordo, calore e morbidezza rendono piacevole indossare per coprirsi dal freddo questa collazione in lana d’Alpaca pronta a conquistare tutti i gusti.

Foto di Eleonora Gagliano Candela (riproduzione riservata)
Michele Traversa

Direttore responsabile e Editore di LSDmagazine. Esperto di turismo, spettacolo, gastronomia e tecnologia. Attento alle strategie social media e preparato all'interazione tra gli strumenti che questi offrono e la diffusione dei loro contenuti. Collabora con le principali riviste del settore turistico, italiane e straniere, autore di libri e documentari di viaggio e di mostre fotografiche.