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Quando si parla di sviluppo dell’innovazione digitale in Italia, si mette necessariamente a confronto un ruolo, quello della giustizia, tradizionalmente dominato dalla presenza (analogica) umana e un settore, quello digitale, in enorme trasformazione negli ultimi anni. Ma a che punto è l’Italia sul fronte della giustizia digitale? Quali resistenze incontra questo processo di trasformazione, quali sono le sfide che vanno presentandosi sul suo cammino?

Affrontare il tema della giustizia digitale richiede di confrontarsi, allo stesso tempo, con la tematica della digitalizzazione e della sua conoscenza da parte della popolazione (sia quella italiana che quella del settore). L’Italia, secondo l’UE Justice Scoreboard, una classifica europea che coinvolge i sistemi giudiziari del Vecchio Continente, si colloca abbastanza in basso nella classifica.

La classifica ha preso in considerazione diversi criteri, fra i quali la presenza di informazioni in rete rivolte al pubblico, la presenza di tecnologie digitali nei palazzi di giustizia italiana e di sistemi di comunicazione sicuri, l’esistenza di norme per la digitalizzazione e infine la presenza di processi digitali in relazione ai procedimenti civili e amministrativi: solamente nell’ultima voce il Belpaese rientrava nei primi dieci, conquistando il quarto posto.

La ricerca in questione illumina luci ed ombre del complicato rapporto fra giustizia italiana ed esigenze di digitalizzazione: non possono non essere riconosciuti gli sforzi fatti per agevolare l’accesso ai procedimenti civili e amministrativi online, ma non si può ancora parlare di una vera e propria ‘cultura digitale’.

Tribunali a portata di click, il progetto parte dal sud Italia

Per analizzare il contesto italiano e dove si trova il nostro Paese sul cammino dello sviluppo digitale della giustizia, occorre partire da un punto di forza: ovvero gli sforzi finora profusi per garantire la partecipazione dell’Italia alla corsa della digitalizzazione della giustizia.

Un esempio molto radioso viene proprio dal Sud Italia, che si sta rivelando una fucina di progetti di grande interesse, ad esempio per quanto concerne la nascita del progetto Tribunale Online. Il nuovo progetto, che ha visto la luce in quattro uffici giudiziari del Sud Italia (Catanzaro, Marsala, Napoli nord e Catania), si pone l’obbiettivo di garantire la gestione completamente digitale del processo giudiziario, migliorare le competenze digitali dei cittadini sul tema della giustizia e infine dare uno sprint significativo al cammino italiano verso una giustizia più accessibile, sicura e digitale.

Questo inedito piano, che si inserisce fra gli obiettivi di digitalizzazione della giustizia voluti dal PNRR ed è stato proposto dal Ministero della Giustizia e dai lavori della Commissione Interministeriale per il Sud, ha una finalità molto ambiziosa: quella di permettere al cittadino italiano di effettuare tutto il procedimento (dal deposito della domanda) in via telematica e digitale, completamente in autonomia.

La nuova progettualità consentirà inizialmente ai cittadini di avviare solamente i processi di volontaria giurisdizione (ed in particolare i procedimenti di amministrazione di sostegno, dove non è necessario che le parti siano assistite in giudizio da un avvocato). L’obiettivo è però quello di estendere successivamente sia il numero dei soggetti che potranno agire sulla piattaforma (includendo, ad esempio, anche gli avvocati), sia di ampliare le materie disponibili, per poi estendere la nuova operatività, una volta concluso positivamente il progetto pilota, ai tribunali di tutta Italia.

I cittadini potranno accedere al Tribunale Online attraverso il portale online in maniera semplice ed immediata, per depositare domande e documenti, oppure semplicemente informarsi sulle procedure, sulle tempistiche e sui costi che sono previsti da questa nuova operatività.

Sistema di fruizione e vantaggi per il cittadino

L’accesso al servizio telematico di deposito delle domande potrà avvenire usufruendo di una piattaforma dedicata e mobile friendly (smart.giustizia.it), che sarà accessibile non solo da pc, ma anche da smartphone e tablet. Il sito è dotato di due ambienti: un’area pubblica ed un’area privata.

La piattaforma è infatti munita di un’area informativa pubblica che include informazioni sull’iter da seguire, sui processi giudiziari coinvolti, sui costi e tempistiche dei servizi, sui soggetti interessati, una sezione Faq e i moduli necessari al procedimento disponibili al download.

Dall’area pubblica è possibile anche effettuare domande, aiutando così a migliorare la relazione fra amministrazione pubblica e cittadino. Per accedervi basterà avere una connessione internet veloce ed un pc (o in alternativa uno smartphone o un tablet) e si potranno avere tutte le informazioni necessarie pubblicate sulla pagina. La diffusione di questa tipologia di informazioni online può permettere una diffusione più capillare della conoscenza dello svolgimento dei procedimenti giudiziari, aumentando la consapevolezza e la responsabilità dei cittadini.

Il deposito delle domande è invece possibile accedendo ad un’area riservata (con le credenziali SPID), che consentirà anche di monitorare l’andamento della domanda inserita. Non solo: in questa area riservata, il cittadino potrà anche inserire documentazione utile ai fini del procedimento (come le relazioni, le istanze effettuate in qualità di amministrazione di sostegno ecc.).

I vantaggi di una gestione digitale dei procedimenti giudiziari sono innumerevoli, sia per i cittadini che per gli operatori giudiziari. Maggiore risparmio di tempo e di risorse, incremento delle competenze digitali, possibilità di tracciare in maniera trasparente tutto il processo, più consapevolezza da parte dei cittadini: questo nuovo progetto è da accogliere come una nuova alba nel cammino italiano della digitalizzazione della giustizia.

Redazione

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