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Venerdì 4 ottobrealle 20,45, torna al Multicinema Galleria la rassegna «Mai visti. Il grande cinema che non ti aspetti», dedicata al cinema internazionale che spesso non trova adeguato spazio nella programmazione italiana. Realizzata dall’associazione «Utòpia 2100», con la direzione artistica di Enzo Augusto, in collaborazione col Multicinema Galleria e l’associazione Pool, «Mai visti» torna nel multicinema barese con tre titoli per la quarta edizione, dopo aver ricevuto alta attenzione e partecipazione di pubblico. L’evento vuole proporre una risposta all’omologazione della distribuzione cinematografica, spesso appiattita sulle proposte per il grande pubblico e poco incline a scommettere su titoli di alto livello culturale e artistico. In questa ottica il direttore artistico ha realizzato una selezione il cui filo conduttore è l’identità femminile, con un focus sul ruolo della donna alle prese con il suo passato, con gli orrori della guerra, e una realtà visionaria e dispotica.

Venerdì 4 ottobre si parte con «La figlia oscura», opera prima di Maggie Gyllenhaal, candidata a 3 Premi Oscar nel 2022. È l’adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo del 2006 di Elena Ferrante, presentato in concorso al Festival di Venezia 2021. Ha per protagoniste Olivia ColmanJessie Buckley e Dakota Johnson. La storia riguarda una professoressa universitaria, che durante una vacanza in Grecia affronta il suo passato inquietante. Dopo aver incontrato una donna e sua figlia, rivive attraverso questo incontro catartico aspetti dolorosi ed irrisolti del suo passato. La regista evidenzia qui il ruolo dell’essere madre e il concetto di corpo della donna.

Venerdì 18 novembre, toccherà a «Quo vadis, Aida?” del 2020, scritto e diretto da Jasmila Zbanic. È un film che affronta il tema del massacro di Srebrenica in Bosnia nel 1995. Aida è un interprete che lavora per conto delle Nazioni Unite. Quando l’esercito serbo occupa la città, lei e la sua famiglia cercano di mettersi in salvo. Un film intenso, corale, con uno sguardo puntato sul problema dei rifugiati attraverso l’occhio attento di una donna.

Venerdì 4 dicembre sarà la volta di «Dau. Natasha» del 2021, diretto da Ilya Khrzhanovskiy e Jekaterina Oertel. Orso d’argento a Berlino per il migliore contributo tecnico, racconta la storia di due donne, Natasha ed Olga che lavorano in uno istituto segreto di ricerca nell’Unione Sovietica anni ’50. Anche questa storia tutta al femminile ricostruisce le condizioni di vita di quel luogo tra il 1938 ed il 1968, attraverso un set meticolosamente ricostruito con 400 comparse di attori non professionisti. Il film nasce dall’ambizioso progetto «DAU», che mescola arte, cinema, performance e antropologia. Dopo una festa interminabile in cui scorrono fiumi di alcool, Natasha si abbandona a una notte di passione con uno scienziato francese, Luc. Convinta all’inizio di aver trovato l’amore, la donna si ritrova presto sola e in grave pericolo: venuto a conoscenza dei suoi rapporti con uno straniero, un funzionario del KGB la convoca per un interrogatorio che si tradurrà in abusi sconvolgenti.

L’orario di tutte le proiezioni è sempre alle 20,45, biglietto unico a 5 euro. Infotel: 080.521.45.63.

Redazione

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