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Sarà presentato il prossimo 4 novembre alle 16.30 nella Chiesa della SS. Trinità nei pressi del Castello Svevo di Bari l’ultima fatica letteraria dello studioso e storico Giuseppe Conte “La polvere del mondo” (Giulio Perrone Editore – 127 pagine, 15 euro). Dialogherà con l’autore il giornalista Michele Traversa.

Il romanzo che prende spunto da una leggenda, una storia più simile ad una fiaba. In un medioevo diverso, bianco, mediterraneo. L’incontro tra Francesco d’Assisi e l’imperatore Federico II tra cavalieri, mercanti, templari e disperati. Ma poi tutto ha un nuovo inizio quando il Santo giunge nella corte chiassosa del re Federico, uno di fronte all’altro: l’uomo più povero e quello più potente della terra. La storia di questo romanzo prende spunto da un antica leggenda, l’incontro tra il Santo e il re, ambientata in un giorno lontano del secolo XIII, ma poi forse il tema affrontato nel romanzo è attuale e vivo, nonostante il trascorrere dei secoli, quello degli emarginati. Il religioso e il guerriero, i due volti più rappresentativi dell’occidente medievale a volte sono la stessa persona, se si tratta dei crociati.

Lo storico e studioso Giuseppe Conte

Sullo sfondo il santuario di San Nicola a Bari ultimo avamposto della cristianità anno Dominicae incarnationis 1222, si rappresenta il vagare per la città di un’umanità varia che si avvicina alla partenza per la terra che rappresenta la salvezza dell’anima. Ma nel dedalo di strade, accompagnato da tre frati e da un compagno di viaggio per così dire ‘occasionale’, il predicatore Rogolino, uno strano predicatore, uno dei tanti sparsi per il Regno di Sicilia, si avventura un cristiano diverso dagli altri, simbolo più che mai del messaggio cristiano più vero: Francesco d’Assisi, che è arrivato fino a Bari per incontrare l’imperatore di Svevia: il grande riformatore Federico II.Giuseppe Conte ci scaglia tra templari e straccioni, sfarzo e povertà, arroganza e umiltà in questo suo intrigante romanzo storico arricchito da una stimolante narrativa spirituale.

Stradine, cavalieri, soldati, mercanti, templari incrociano il loro cammino, ma anche tanti disperati ai bordi dei vicoli, più simili alle bestie che agli stessi uomini: i mangiafoglie della città.

Ma poi tutto ha un nuovo inizio quando il Santo giunge nella corte chiassosa del re Federico, uno di fronte all’altro: l’uomo più povero e quello più potente della terra. Uno di fronte all’altro sono rappresentati i contrasti tra il sacro e il profano, il potere e la santità, la ricchezza e la povertà; l’imperatore è grande e forte mentre Francesco sembra minuscolo nel suo saio, il fragile frate può interrompere nel discorso l’imponente imperatore che ascolta intelligente un’invocazione ad una giustizia non solo aristotelica ma pietosa, vicina agli ultimi.

Un romanzo ambientato in un medioevo diverso, bianco, mediterraneo, dove non ci sono duelli con cavalieri dai nomi celtici o anglosassoni o saghe fantastiche ma fede e riflessione da essere quanto mai attuale.

Giuseppe Conte nasce in Puglia è un narratore o forse soltanto un viaggiatore del tempo, tra cavalieri e castelli.

LA POLVERE DEL MONDO di Giuseppe Conte

Giulio Perrone Editore (127 pagine, 15 euro)