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In occasione della Festa della Musica, martedì 21 giugno alle 21:00 in “Piazza Giovanni XXIII”, Francavilla Fontana accoglierà Nino Buonocore – uno fra i più raffinati cantautori italiani degli ultimi quarant’anni. Registrato all’anagrafe come Adelmo Buonocore, l’artista napoletano non ha bisogno di presentazioni. Basti pensare che nella sua ultra-quarantennale carriera, tra album in studio, singoli e raccolte, annovera più di quaranta pubblicazioni discografiche, quattro partecipazioni al Festival di Sanremo (1983, 1987, 1988 e 1993) e cinque al Festivalbar (1982, 1987, 1988, 1990 e 1992). Il suo stile cantautorale così sopraffino, soprattutto negli ultimi venticinque anni circa, è frutto di una fascinosa commistione improntata su pop e jazz che lo caratterizza particolarmente, tanto che stringe alcune preziose collaborazioni, tra le altre, con due jazzisti italiani di statura internazionale come il trombettista Flavio Boltro e il sassofonista Max Ionata. Ma andando a ritroso, si esibisce al fianco del leggendario trombettista jazz statunitense Chet Baker, oltre a condividere il palco con altri due grandi esponenti del jazz nazionale ed europeo del calibro di Nicola Stilo e Rino Zurzolo, solo per citarne alcuni. In questo concerto organizzato dall’azienda “Marco Rollo Service” per l’Amministrazione Comunale di Francavilla Fontana, evento a ingresso gratuito, Nino Buonocore (voce e chitarra) sarà accompagnato da un formidabile quartetto costituito da alcuni tra i più apprezzati musicisti attualmente presenti sulla scena italiana: Nico Di Battista alla chitarra, Antonio Fresa al pianoforte, Antonio De Luise al basso e al contrabbasso e Amedeo Ariano alla batteria. Nel repertorio della serata, in un live per l’occasione molto più orientato in direzione pop, interpreterà alcuni suoi immortali cavalli di battaglia come Scrivimi, Rosanna (canzone presentata al Festival di Sanremo nel 1987) e Abitudini, soltanto per menzionare qualche brano che ha riscosso un notevole successo nella sua longeva e brillante carriera. Dunque, un imperdibile momento di buona e vera musica attraverso il quale si ripercorreranno le tappe più significative della sua ricca storia artistica.

Redazione

Lsd sta per Last smart day, ovvero ultimo giorno intelligente, ultima speranza di una fuga da una cultura ormai completamente omologata, massificata, banalizzata. Il riferimento all'acido lisergico del nostro padre spirituale, Albert Hofmann, non è casuale, anzi tutto parte di lì perché LSDmagazine si propone come cura culturale per menti deviate dalla televisione e dalla pubblicità. Nel concreto il quotidiano diretto da Michele Traversa si offre anzitutto come enorme contenitore dell'espressività di chiunque voglia far sentire la propria opinione o menzionare fatti e notizie al di fuori dei canonici mezzi di comunicazione. Lsd pone la sua attenzione su ciò che solletica l'interesse dei suoi scrittori, indipendente dal fatto che quanto scritto sia popolare o meno, perciò riflette un sentire libero e sincero, assolutamente non vincolato e mosso dalla sola curiosità (o passione) dei suoi collaboratori. In conseguenza di ciò, hanno spazio molteplici interviste condotte a personaggi di sicuro spessore ma che non trovano spazio nei salotti televisivi, recensioni di gruppi musicali, dischi e libri non riconosciuti come best sellers, cronache e resoconti di sport minori, fatti ed iniziative locali che solitamente non hanno il risalto che meritano. Ma Lsd è anche fuga dal quotidiano, i vari resoconti dai luoghi più suggestivi del pianeta rendono il nostro magazine punto di riferimento per odeporici lettori.