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«In cima a un pacco di lettere c’era una cartellina azzurra di medie dimensioni, in pelle lucida. La porse a David, dicendo: “Credo sia arrivato dopo le altre lettere. Forse non riuscirà a farle cambiare idea, però deve vederlo”. Dentro, ricoperto da una sottile carta velina, c’era un disegno fatto a sanguigna e carboncino, con un dettaglio in giallo. Era il più bel ritratto che avesse mai visto»: David Faure, scaltro uomo d’affari con all’attivo diverse collaborazioni con la CIA, è ancora una volta il protagonista della nuova spy story di Marco Forneris, “Ritratto di fanciulla”. In questo terzo romanzo della serie incentrata sulla figura di David si narra di un leggendario ritratto, forse riconducibile a Leonardo Da Vinci, che viene rinvenuto tra le lettere inviate da un uomo a sua moglie durante la sua personale caccia dei nazisti sfuggiti alla cattura dopo la fine del secondo conflitto mondiale. L’autore intreccia tragici eventi della nostra Storia con una trama investigativa avvincente, in cui David è costretto a chiudere i conti con il passato di suo padre, Walter, un partigiano che, durante una delle sue ultime missioni sulle tracce di pericolosi agenti dei servizi segreti di Mussolini, aveva fatto un ritrovamento straordinario. In quest’affascinante vicenda, molto accurata dal punto di vista storico, si racconta del furto di opere d’arte soprattutto ai danni delle famiglie ebree durante la seconda guerra mondiale; David si trova a indagare con alcuni coraggiosi agenti per smantellare il mercato nero delle opere d’arte e per proteggere tutti coloro che sono perseguitati da un’organizzazione dai natali oscuri, che minaccia pericolosi rivolgimenti politici. Mentre il protagonista viaggia tra Grecia, Italia, Svizzera, Inghilterra, Israele e Argentina, tanti nodi vengono al pettine e le conseguenze del passato di suo padre si materializzano davanti ai suoi occhi – «All’improvviso la carta si era trasformata in piombo, e la causa era legata a un nome. Vittorio Spadoni… un salto nel passato di oltre quarant’anni». Il ritrovamento del ritratto della fanciulla sembra quindi non una diabolica coincidenza ma un evento deciso dal destino; David dovrà quindi finire quello che suo padre non aveva ultimato: una missione pericolosa non solo per la sua vita ma anche per la sua anima, in cui non si può avere pietà, né ripensamenti. Marco Forneris presenta una vicenda emozionante in cui verità storica e finzione si equilibrano alla perfezione, e in cui non si indaga solo sul furto di opere d’arte ma anche su quello, più crudele, di vite umane.

Redazione

Lsd sta per Last smart day, ovvero ultimo giorno intelligente, ultima speranza di una fuga da una cultura ormai completamente omologata, massificata, banalizzata. Il riferimento all'acido lisergico del nostro padre spirituale, Albert Hofmann, non è casuale, anzi tutto parte di lì perché LSDmagazine si propone come cura culturale per menti deviate dalla televisione e dalla pubblicità. Nel concreto il quotidiano diretto da Michele Traversa si offre anzitutto come enorme contenitore dell'espressività di chiunque voglia far sentire la propria opinione o menzionare fatti e notizie al di fuori dei canonici mezzi di comunicazione. Lsd pone la sua attenzione su ciò che solletica l'interesse dei suoi scrittori, indipendente dal fatto che quanto scritto sia popolare o meno, perciò riflette un sentire libero e sincero, assolutamente non vincolato e mosso dalla sola curiosità (o passione) dei suoi collaboratori. In conseguenza di ciò, hanno spazio molteplici interviste condotte a personaggi di sicuro spessore ma che non trovano spazio nei salotti televisivi, recensioni di gruppi musicali, dischi e libri non riconosciuti come best sellers, cronache e resoconti di sport minori, fatti ed iniziative locali che solitamente non hanno il risalto che meritano. Ma Lsd è anche fuga dal quotidiano, i vari resoconti dai luoghi più suggestivi del pianeta rendono il nostro magazine punto di riferimento per odeporici lettori.