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Un museo nel tempio della musica elettronica. Possibile? Sì, se il luogo si chiama Cocoricò e fedele al suo spirito di sperimentazione ha deciso di rispondere in maniera originale alla crisi.  Nella storica discoteca di Riccione nasce così Mudi, il primo Museo Discocratico.

Chiuso dal 2019 a causa dell’emergenza Covid, il Cocoricò di Riccione, punto di riferimento del popolo della notte sulla Riviera romagnola e frequentato anche da tanti artisti, ha deciso di dare spazio ai giovani talenti e alle mescolanze delle forme d’arte più contemporanee e tecnologiche: il Mudi, che sarà anche un Museo Digitale, sarà il primo ospitato in un club in Italia.

Cosa ospiterà? Non sarà solo un luogo di ricordo della lunga e ricca storia del club, ma vuole raccogliere un’avanguardia di giovani artisti italiani, esplorando videoarte, performance live, musica, pittura, scultura, fotografia, teatro e cinema.

Il Mudi, raccontano i diretti interessati sul sito, sarà parte integrante del Cocoricò e proporrà mostre e performance in concomitanza con le celebri serate. In programma ci sono anche esibizioni e incontri speciali nel corso dell’anno, anche attraverso esperienze immersive nel mondo della Nft e dell’arte 3D.
L’obiettivo sono i giovani, ma non solo i talenti che il Mudi cerca per le sue performance: anche il pubblico che vuole attrarre sarà composto soprattutto dai ragazzi e giovani che frequentano il club, in mix di spazi e contaminazioni tra pista ed esposizione. Di recente il Cocoricò ha anche lanciato un crowdfunding per ristrutturarsi e rilanciarsi dopo la chiusura forzata per la pandemia.

Michele Traversa

Direttore responsabile e Editore di LSDmagazine. Esperto di turismo, spettacolo, gastronomia e tecnologia. Attento alle strategie social media e preparato all'interazione tra gli strumenti che questi offrono e la diffusione dei loro contenuti. Collabora con le principali riviste del settore turistico, italiane e straniere, autore di libri e documentari di viaggio e di mostre fotografiche.