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Grazie all’impulso di social media come Instagram, la fotografia a tema “cibo” è diventata sempre più diffusa e apprezzata. Per scattare foto accattivanti, però, non è sufficiente inquadrare il piatto con lo smartphone. Servono strumenti, tecnica e competenza.
Questa guida mostra come diventare un vero e proprio food photographer e creare scatti irresistibili. Si parte dalla scelta dell’attrezzatura più adatta e dalle nozioni di base su apertura, esposizione e illuminazione, per poi approfondire le tecniche di composizione e styling dell’immagine che consentono di valorizzare al meglio il
soggetto, oltre ai modi per giocare con il colore e i trucchi per ottenere foto ancora più d’impatto ed efficaci. Dopo aver appreso come affrontare la fase di post produzione sia da desktop che da mobile, è infine il momento di pubblicare e condividere le immagini, senza dimenticare di mostrare al pubblico il lato più emozionale del cibo raccontando la storia dietro a ogni piatto. Arricchito da veri e propri tutorial di shooting, questo libro è indispensabile per chi, per hobby o per lavoro, vuole conoscere il mondo della food photography.

Gli autori Mattia Lorenzetti e Guido Prosperi sono un food & travel writer che ama cucinare e un fotografo con un’instancabile passione per i viaggi. Dal 2016 sono uniti nella vita, di fronte a un buon piatto e nelle avventure in giro per il mondo. Nel 2019 hanno creato Charmen (https://www.charmen.it/), il blog dove raccontano le loro passioni. Collaborano con aziende del settore food, ristoranti, enti del turismo italiani ed esteri. @charmenoff è l’account per seguirli su Instagram, Facebook e Twitter.

Apogeo è il marchio editoriale del Gruppo Feltrinelli che dal 1989 mette in circolo competenze digitali. Con un catalogo di più di 300 titoli – oltre 2.000 pubblicati dalla fondazione – e 40 novità all’anno, è il primo editore nel mercato italiano della manualistica tecnico-informatica. Apogeo ha saputo far evolvere il suo ruolo in quello di un “editore di professioni digitali” alla continua ricerca di nuovi formati di trasmissione della conoscenza. Oggi
in Apogeo trovi libri ed ebook, ma anche articoli e i corsi che dal 2018 completano un’offerta pensata per fornire risposte ai bisogni dei professionisti del mondo della programmazione, del marketing, del design e della fotografia.

Di seguito su gentile concessione degli autori vi anticipiamo l’introduzione del libro.

Partendo dall’antichità la condivisione del pane ha aiutato a formare intere comunità trascendendo i divari generazionali, le differenze culturali, la religione, la razza e i conflitti politici. Il cibo segna le tappe principali della vita di ogni individuo: l’allattamento, lo svezzamento, il pranzo del battesimo, della comunione, della
cresima e del matrimonio. In alcune popolazioni è anche il momento di ritrovo dopo un funerale.
Negli ultimi anni il cibo è diventato uno dei principali protagonisti dell’entertainment del panorama mondiale. Gli chef sono diventati celebrità, al pari degli attori di Hollywood. Da sempre, però, la tavola è il posto dove ci si
racconta, si ride, si discute, si chiede, ci si confronta e dove si prendono decisioni importanti. I piatti degli chef sono diventati vere e proprie opere d’arte che, grazie alla Food Photography, rimarranno fissati in immagini per l’eternità.
Scrivere con la luce il mondo del food. Sì, fotografia vuol dire scrivere con la luce e di “pagine di luce” ne sono state scritte tante.
Come tutte le novità, anche la fotografia inizialmente ha fatto riflettere e discutere: ci si è domandati se fosse un’arte o semplicemente la rappresentazione della realtà. Dopo tanti anni e dibattiti, a volte anche accesi, è evidente che la
fotografia si sia fatta spazio, prendendosi di diritto un ruolo nelle arti visive. Ma, se qualcuno insiste ad affermare che il fotografo racconti la realtà, bisogna sussurrargli all’orecchio che sta mentendo. Non è un’offesa questa affermazione, anzi: è una certezza che la fotografia sia “bugiarda”. Una foto racconta ciò che il fotografo vuole far vedere, quello che immortala nella cornice del mirino della fotocamera, dando la propria visione del mondo. E questo è ancor più vero per i Food Photographer che, con le loro immagini, riescono a rendere gli alimenti talmente golosi da far venire voglia di prenderli a morsi.
I fotografi di cibo sono davvero bravi a raccontare frottole coi propri scatti: rendono appetitoso un alimento che non può essere toccato, né odorato. Vi sarà sicuramente capitato di esprimere considerazioni sulle incongruenze
riscontrate tra l’immagine stampata sulla confezione di un prodotto, oppure quella che vedete su un cartellone pubblicitario o su una rivista, e l’alimento reale. Spesso il prodotto reale non corrisponde alla fotografia. La Food Photography è la nuova frontiera, un terreno fertile dove esprimersi con l’arte della fotografia; è liberare la propria creatività spingendosi oltre i limiti. È vero, occorre la conoscenza tecnica degli strumenti, di piccoli trucchi, avere molta fantasia, una continua formazione e tanto, tanto senso del gusto. Raccontare storie di food non
è fiction, tutt’altro: è una sapiente ricetta da affinare di giorno in giorno, che richiede i giusti tempi e un’attenzione a 360°. Molto dipende da voi e dal vostro desiderio di alzare l’asticella percorrendo terreni inesplorati.
Non importa se siete poco esperti: tutti iniziamo a camminare facendo un primo incerto passo e poi un altro e un altro ancora, poi scopriamo che possiamo correre e, dopo aver allenato corpo, anima e mente, superando i nostri limiti, possiamo arrivare a gareggiare.
Bisogna cercare di fare del proprio meglio e ogni volta porsi l’obiettivo di migliorare. Si migliora a piccoli passi, ma occorre farlo ogni giorno e a ogni scatto. Si arriva in cima partendo dai piedi della montagna e, dopo aver goduto
della vista, si riparte per raggiungere una vetta più alta da cui godere di un nuovo, differente panorama.
Ricordatevi che il food che volete ritrarre deve essere bello, anzi, bellissimo. Quando acquistate un ingrediente, scegliete il migliore: un bel frutto appena raccolto è molto migliore di uno rimasto invenduto in una cassetta al supermercato. Una pietanza cucinata ad hoc e impiattata a regola d’arte, con criterio e gusto, esaltando tutti gli ingredienti, è più facile da fotografare rispetto a qualcosa che è stato “lanciato” a caso dentro a un piatto.
Un buon scatto dipende anche da chi ha realizzato la pietanza, da quanto amore e passione mette nel cucinare, dalla sapienza con cui abbina gli ingredienti e da come li dispone nel piatto. Se è vero che la fotografia è bugiarda,
quando sarete di fronte a un piatto fatto male non riuscirete a mentire, trasformandolo in un piatto gourmet. Chiedete e interagite con lo chef o il cuoco e progettate insieme lo scatto: il gioco di squadra vi regalerà scatti vincenti. Un’altra cosa importante è cercare di progettare ogni scatto senza sprecare o buttare quello
che avete fotografato. Siamo fieri di aver fotografato tantissimi piatti che, dopo essere stati immortalati, sono finiti sulla nostra tavola per essere mangiati e gustati: cercare di non buttar via niente o quasi è l’obiettivo, anche se non
sempre è possibile e a volte sono necessari trucchi che vi racconteremo. Siete pronti a iniziare?
Il primo passo è fatto!

 

Mattia Lorenzetti, Guido Prosperi in
Food Photography
Comporre, scattare e pubblicare
immagini irresistibili
pp. 208 euro 24,90
ISBN: 978-88-503-3566-4

Redazione

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