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Venerdì 19 marzo l’Agenzia Treccani Puglia e Basilicata e Openwork organizzano un evento dedicato al significato di “Digital Health” e alla sua applicazione, partendo dalla Puglia, con la sperimentazione avviata con successo sui malati di sclerosi multipla presso l’IRCCS “Casa Sollievo della Sofferenza”.

Nel corso degli ultimi mesi, le trasformazioni indotte dall’emergenza Covid-19, oltre a costringerci al telelavoro, alla scuola a distanza e ai webinar, hanno interessato anche il mondo della salute e della sanità, con una notevole accelerazione di soluzioni tecnologiche per fare visite da remoto, monitorare parametri fisiologici da casa e formulare diagnosi di malattie.

Il fenomeno della “digital health” (o sanità digitale) ha assunto una crescente importanza sociale tanto da meritare una voce specifica nella X Appendice dell’Enciclopedia Italiana Treccani. Per comprendere a fondo il suo significato, le applicazioni sul campo e i benefici attesi, la Treccani – Agenzia Puglia e Basilicata in collaborazione con Openwork, azienda informatica pugliese che più volte ha applicato le proprie tecnologie software anche in ambito sanità digitale, hanno organizzato per venerdì 19 marzo (ore 18) un evento online intitolato Digital Health la nuova frontiera della medicina: significati e applicazioni”.

All’evento parteciperanno alcuni esperti del settore, tra cui il prof. Eugenio Santoro, Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS, e curatore della definizione di Digital Health nell’Appendice X dell’Enciclopedia Italiana Treccani; Maurizio Leone, Direttore UOC Neurologia dell’IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza; Piero Cosoli, Health Business Line Manager di Openwork srl.

Secondo una ricerca del prof. Santoro, in Italia, nel contesto attuale dominato dalla pandemia, “sono state 174 le iniziative di impiego di strumenti digitali intraprese dalle Aziende Sanitarie Italiane a supporto delle visite da remoto dei pazienti (il 29% per la gestione di pazienti Covid, il 71% per le patologie croniche) con una maggiore prevalenza delle visite a distanza (47%) rispetto al telemonitoraggio (33%)”.

L’evento organizzato da Treccani e Openwork, oltre a fotografare l’ecosistema degli strumenti di telemedicina più utilizzati in Italia e nel mondo (dai sistemi di triage e di televisita ai sistemi di telemonitoraggio fino ai cosiddetti “wearable”, che in Italia interessano il 10,3% della popolazione, seconda dietro gli USA con 12,2% e davanti a Germania e Francia), vuole discutere delle potenzialità del fenomeno in Puglia, attraverso alcuni casi concreti.

In Puglia, infatti, uno dei progetti di telemedicina più premiati a livello nazionale è quello proposto da Maurizio Angelo Leone, direttore dell’Unità di Neurologia dell’IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo, nato dall’esigenza dei clinici di monitorare costantemente e fornire teleassistenza ad alcuni giovani malati di sclerosi multipla seguiti dal proprio domicilio, attraverso la piattaforma Jamio realizzata dall’azienda informatica Openwork.

«La sclerosi multipla ‒ ha sottolineato Leone ‒ è la più frequente causa di invalidità neurologica nei giovani ed è caratterizzata da un decorso cronico che condiziona la qualità di vita delle persone dal punto di vista fisico e psicologico. L’andamento della malattia è purtroppo poco prevedibile e per questo l’aiuto che possono offrire le tecnologie è importante per ridurre gli spostamenti, organizzare meglio il proprio tempo, e ricevere costante supporto da parte dell’equipe assistenziale. L’obiettivo finale è di migliorare la qualità di vita dei pazienti. Dall’altra parte l’equipe medica può integrare le informazioni cliniche già disponibili in Ospedale con quelle rilevate sul territorio e con biosegnali (frequenza cardiaca, temperatura, sonno, mobilità, etc…) e informazioni (tramite questionari, videochiamate, trasmissione di immagini, rilevazione di eventi avversi) rilevate attraverso device facilmente disponibili sul mercato. I giovani pazienti che hanno sperimentato tutto l’ecosistema E-health hanno definito “facili da usare” tutte le opportunità offerte, e si sono dimostrati entusiasti di questa possibilità».

La pandemia di CoViD-19 fornisce un’opportunità unica per rilanciare un serio programma di digital health e di telemedicina in Italia. «La telemedicina può migliorare le prestazioni offerte dal SSN grazie alla possibilità di offrire prestazioni che non richiedono lo spostamento del paziente dal suo domicilio, monitorare i pazienti da remoto, gestire le patologie croniche – ha spiegato il prof. Eugenio Santoro, Resp. Laboratorio di Informatica Medica dell’IRCCS Mario Negri In questa direzione si muovono le recenti linee guida sulla telemedicina approvate dalla Conferenza Stato-Regione che regola la prescrizione, somministrazione e  rimborsabilità di alcune categorie di  prestazioni di telemedicina equiparandole alle tradizionali prestazioni in presenza». Inoltre, conclude il prof. Santoro:«E’ possibile che tali strumenti possano ridurre i costi della spesa sanitaria sebbene i dati in letteratura siano limitati e contrastanti».

Con l’attuale sviluppo di tecnologie innovative – quali mobile health, internet of things, big data analytics, cloud computing, intelligenza artificiale, robotica collaborativa – vi è la possibilità di riprogettare alla radice i sistemi-salute verso un vero e proprio ecosistema dell’innovazione, attraverso lo sviluppo di nuovi servizi digitali a beneficio di policy-maker, medici e pazienti; è grazie alle tecnologie digitali che quest’ultimi diventano protagonisti attivi nella gestione del proprio percorso di cura.

Per seguire l’evento in programma venerdì 19 marzo (ore 18) è necessario registrarsi al link: https://forms.gle/gQbhXAhX8UD1pW8c8

Michele Traversa

Direttore responsabile e Editore di LSDmagazine. Esperto di turismo, spettacolo, gastronomia e tecnologia. Attento alle strategie social media e preparato all'interazione tra gli strumenti che questi offrono e la diffusione dei loro contenuti. Collabora con le principali riviste del settore turistico, italiane e straniere, autore di libri e documentari di viaggio e di mostre fotografiche.