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Il web, come lo conosciamo oggi, è profondamente diverso da quello che abbiamo imparato a conoscere nel corso degli anni. Oggi, infatti, la rete è un luogo ricco di opportunità per aziende e privati e promette di esserlo sempre più nei prossimi anni.

Fino a qualche anno fa invece non tutti potevano accedere alla rete ed i contenuti disponibili, così come le opportunità offerte dalla rete stessa, erano limitate. Oggi su una popolazione di 7,593 miliardi di persone, più di 4 miliardi si connettono a Internet, con una crescita del 7 per cento, rispetto all’anno precedente. I social giocano la parte del leone, con quasi 3,2 miliardi di persone attive (+13%). Inoltre l’uso dei social media da mobile è cresciuto del 14 per cento su base annua.

Per quanto riguarda il nostro Paese nel corso dell’ultimo anno il numero di persone connesse a Internet in Italia è cresciuto di 4 milioni (pari al 10%), raggiungendo i 43,31 milioni su una popolazione di 59,33. Parallelamente è cresciuto il numero di utenti social media (+10%). Delle sei ore quotidiane trascorse online, un terzo è dedicato ai social e circa 45 minuti all’ascolto di musica in streaming. Ruolo di traino nell’accesso alla rete lo giocano gli strumenti mobile: su 49 milioni di utenti mobile, quasi 39 li utilizzano per connettersi a Internet.

Il rapporto ci racconta inoltre che Internet ha doppiato la televisione: sei le ore trascorse online, contro le 3 dedicate alla visione televisiva, che comprende oltre alle trasmissioni, anche streaming e video on demand, a cui si accede attraverso la rete.

La rete del futuro

Chiaro è che con questi numeri non si può che prospettare un futuro sempre più roseo per Internet. Ma come sarà internet nel 2030? Secondo Christian Fuchs, docente dell’Università di Westminster (Regno Unito), l’evoluzione di Internet dipenderà da come si evolverà la società. Fuchs vede infatti un legame diretto tra ciò che accade nel mondo reale e in quello virtuale, affermando che il primo può influenzare il secondo sotto molteplici punti vista (libertà di parola e opposizione politica comprese).

Sarah J.Jackson, docente dell’Università della Pennsylvania, vede un futuro in cui le persone più ricche avranno accesso a delle connessioni private più veloci e sicure del resto della popolazione. Jackson sostiene che gli utenti medi avranno invece più annunci pubblicitari, una velocità ridotta e i contenuti verranno sempre più selezionati dalle grandi aziende. L’unico metodo per evitare questo scenario è ripristinare e rafforzare la neutralità della rete.

Nicole Starosielski, docente dell’Università di New York, pensa che entro il 2030 Internet si baserà sulle connessioni transoceaniche.

Internet dei sensi

Secondo gli esperti il 2030 sarà l’anno del debutto dell’Internet dei sensi, un ecosistema che consentirà l’affermazione di una nuova economia dei servizi basata sulle esperienze sensoriali in ambito digitale. Con un fortissimo impatto sia sui meccanismi di mercato che nella vita reale. Utilizzando il cervello umano come interfaccia, i dispositivi elettronici dialogheranno con i nostri pensieri, dando vita a un nuovo paradigma di interazione in grado di rendere più sostenibile la società.

L’Internet dei sensi sarà abilitato da tecnologie come l’Intelligenza Artificiale, Realtà Virtuale, Realtà Aumentata, 5G e automazione. Concetti che già oggi fanno grande la rete nei diversi utilizzi, compreso lo svago con in primis i giochi di casino NetBet. Gli utenti stimano che entro il 2030 esperienze screen-based saranno sempre più in competizione con quelle multisensoriali e quasi inscindibili dalla realtà.

Quel che è certo è che si punta ad un controllo dei vari dispositivi attraverso la mente. La mente al comando è infatti il primo dei 10 Hot Consumer Trends: secondo il 59% degli intervistati, basterà semplicemente pensare a una destinazione per poter vedere sui visori per la Realtà Virtuale il percorso tracciato dalle mappe.

Al secondo posto la voce: il 67% dei consumatori ritiene che, utilizzando un microfono, sarà possibile imitare la voce di chiunque in modo realistico, ingannando anche i familiari. Terzo posto: il gusto. Per il 45% degli utenti un dispositivo sarà in grado di migliorare il gusto degli alimenti grazie al ricorso alle tecnologie digitali, in modo che ogni cibo possa assumere il sapore del proprio piatto preferito.

Olfatto digitale al quarto posto: 6 consumatori su 10 vorrebbero poter camminare attraverso foreste e campagne grazie alle tecnologie digitali, riconoscendo anche gli odori naturali di questi luoghi.

Infine, quinto senso: il tatto. Più di 6 intervistati su 10 desiderano smartphone con schermi in grado di restituire la forma e la consistenza di icone e pulsanti.

Michele Traversa

Direttore responsabile e Editore di LSDmagazine. Esperto di turismo, spettacolo, gastronomia e tecnologia. Attento alle strategie social media e preparato all'interazione tra gli strumenti che questi offrono e la diffusione dei loro contenuti. Collabora con le principali riviste del settore turistico, italiane e straniere, autore di libri e documentari di viaggio e di mostre fotografiche.