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Nel pieno delle espressioni creative della Bologna uscita dalle ribellioni studentesche del 1977, la musica, insieme a altri linguaggi, il fumetto soprattutto, viveva un periodo di straordinaria vitalità. C’è stato il punk, c’è stato il rock demenziale, tutto concentrato in un arco di tempo strettissimo e, nel 1980, per le vie, le cantine e i club sotterranei della città, irrompe la new wave, le prime sperimentazioni elettroniche, gli strumenti ‘fisici’ subiscono il fascino delle macchine elettroniche rudimentali, alla ricerca del ‘ritmo perfetto’.

In questo scenario in continua, velocissima trasformazione, nel 1980 i Gaznevada pubblicano per Italian Records,  il loro album d’esordio, ‘Sick Soundtrack’ e il loro suono, sino a quel momento profondamente legato alle  originali fonti di ispirazione, il punk dei Ramones, riflette una passione per le vertigini elettroniche, la ricerca di band come Human League e Pere Ubu, , per arrivare a una estetica ultra metropolitano, ricca di una forma poetica oscura che ne allarga gli orizzonti oltre la rabbia degli esordi.

Quel disco è diventato, nel corso, degli anni, un oggetto di culto, rarissimo, introvabile, sempre citato e poco ascoltato perché non disponibile, per una generazione di musicisti che sarebbero seguiti e che hanno sempre visto in Sick Soundtrack il punto di partenza della ‘rivoluzione rock’ dei decenni futuri.

Adesso, grazie all’ Expanded Music e Giovanni  Natale, che fu uno dei  fondatori dell’Italian Records, l’album riemerge dagli archivi dell’etichetta e viene ristampato e rimasterizzato in vinile.

Contemporaneamente viene pubblicata una edizione limitata di 150 copie in vinile marmorizzato bianco, già contese dai collezionisti internazionali,  con allegato il 45 giri di Billy Blade & The Electric Razors, il progetto ‘rockabilly’ di Billy Blade, il cantante dei Gaznevada, introvabile anche questo.

 “L’aspirazione, dice Ciro Pagano, il chitarrista del gruppo, era di entrare in sintonia, con la sperimentazione di gruppi come Suicide e Talking Heads, ma eravamo anche innamorati di Brian Eno. Eravamo affascinati, noi che provenivamo dal rock, dalle possibilità, che ci apparivano infinite, offerte dalla tecnologia. Iniziammo a usare le prime batterie elettroniche, le modificavamo, le aprivamo per cercare la maniera migliore per farle dialogare con gli strumenti fisici”

Alla ristampa di Sick Soundtrack seguirà, il 31 gennaio 2021, la pubblicazione, per la prima volta su vinile,  della leggendaria cassetta, ‘Gaznevada’, registrata dalla band nel  1979, il loro vero esordio, documento imperdibile della nascita della scena del rock indipendente italiano uscito dal magma creativo e di protesta del 77 bolognese. Qui, proprio nel 1977, nella casa occupata di Via Clavature, dove disegnavano Andrea Pazienza e Filippo Scozzzari e muoveva i primo passi dietro la macchina da presa Renato de Maria, il gruppo iniziava a suonare con il nome di Centro d’Urlo Metropolitano.


Redazione

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