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Secondo un nuovo report, ad appena due settimane dall’annuncio che la Cina sta sviluppando un super soldato biologicamente potenziato, la Francia si è unita al novero delle nazioni che creano truppe “allevate per uccidere”.

La scorsa settimana, anche la Francia ha dato il via libera ai soldati “aumentati” e alcuni temono che il super soldato possa essere uno standard nel prossimo futuro. La nuova specie di super soldato potenziato potrebbe far ricorso non solo alla robotica o alle super divise (come la Ratnik-3 dell’esercito russo), ma addirittura a modifiche del DNA per acquisire maggiore velocità e forza.

Michael Clarke, docente di studi sulla guerra al Kings College di Londra (KCL), ne è certo. “Abbiamo raggiunto il punto in cui potremmo potenzialmente manipolare il DNA delle persone per generare in loro forza extra, resistenza e altre cose proprio come facciamo con gli animali”, dice a proposito dei super soldati in un’intervista al The Sun. “Proprio come si è fatto per selezionare e potenziare il bestiame, ora si può fare in modo molto preciso con gli esseri umani.”

Super soldato: è corsa agli armamenti umani.

Clarke ha aggiunto che le ricerche sul super soldato vengono alimentate a livello internazionale proprio per i timori sul programma cinese.

“Quello che tutti temono potrebbe accadere tra 30 anni, visti altri 10 anni di sviluppo e sperimentazione”, continua Clarke. “Tra 30 anni i cinesi potrebbero contare su truppe di super soldati 20enni con particolari caratteristiche selezionate anche attraverso l’ingegneria genetica”.

Macchine in carne e ossa

Un recente rapporto della International Society for Military Ethics in Europe ipotizza tra gli scenari quello quasi distopico che prevede l’impiego di uomini bionici capaci di combattere “tutto il tempo”.

“Il super soldato potenziato sarebbe ridotto a un uomo bionico che corre più veloce, dorme, mangia e beve meno e può combattere di continuo”, afferma il rapporto.

quadro sarà la robotica ad avere un peso maggiore. “Le protesi odierne permettono a quelli che una volta avremmo chiamato invalidi di riprendere tranquillamente il combattimento. Ci sono nuove tecnologie, strumenti di realtà aumentata e molte cose che rendono i soldati molto più efficaci di quanto non fossero in passato. E la tecnologia sta abituando tutti a gestire le risorse militari come ampiamente sacrificali, tra droni killer, veicoli autonomi e così via”.

Nonostante il governo francese affermi che nel perseguire questi risultati saranno rispettati i diritti umani, il ministro delle forze armate francesi Florence Parly ha avvertito: “dobbiamo essere chiari sul super soldato. Non tutti hanno gli stessi nostri scrupoli, e dobbiamo prepararci per un simile futuro”.

Alcune tecnologie per super soldati

Vale la pena di elencarle, se non altro a futura memoria.

Microchip cerebrali: alla Francia è stata data la possibilità di sviluppare microchip per aumentare le capacità del cervello dei soldati.

Occhi bionici: in fase di sviluppo a Hong Kong, offre agli utenti la visione a infrarossi e notturna.

Super udito: tra i sistemi USA di comunicazione e protezione tattica ci sono auricolari intelligenti che aumentano l’udito dei soldati in modo quasi sovrumano.

Impianti medici: la DARPA, il braccio di ricerca del Pentagono, sta sviluppando impianti cyborg per monitorare l’efficienza del combattimento.

Arti migliorati: Un rapporto Devcom ha rivelato piani per dotare i super soldati statunitensi di arti migliorati per una maggiore forza.

gambe dei super soldati e aumentare la loro produttività fino a 27 volte.

Sangue sintetico: Il Respirocita è uno speciale “globulo rosso” che potrebbe aiutare i super soldati a non restare senza fiato sott’acqua per ore.

Immunità al dolore: da anni l’iniziativa Persistence in Combat della DARPA mira a consentire ai soldati, tra le altre cose, di sopprimere il dolore per 30 giorni.

Michele Traversa

Direttore responsabile e Editore di LSDmagazine. Esperto di turismo, spettacolo, gastronomia e tecnologia. Attento alle strategie social media e preparato all'interazione tra gli strumenti che questi offrono e la diffusione dei loro contenuti. Collabora con le principali riviste del settore turistico, italiane e straniere, autore di libri e documentari di viaggio e di mostre fotografiche.