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Primo ciak per il Bif&st 2024 a Bari. Ha registrato il tutto esaurito nella mattina di Sabato 16 marzo, al teatro Petruzzelli, nella sezione Film Incontro, spettacolo matinée della rassegna, la presentazione del film “Felicità”, regia e interprete Micaela Ramazzotti.

Il cast: Max Tortora, Anna Galiena, Matteo Olivetti , e la straordinaria partecipazione di Sergio Rubini.

La storia di una famiglia “storta” composta da genitori inconsapevolmente egoisti e manipolatori che rovinano la vita di dei propri figli.

Desirè (interpretata magnificamente da Micaela Ramazzotti) è una dei figli della coppia e lavora come truccatrice nei set cinematografici, risparmiando tutto ciò che guadagna e mettendolo a disposizione della famiglia. E’ generosa, altruista e disponibile con tutti. I genitori (Max Tortora e Anna Galiena) sono superficiali e il suo compagno (Sergio Rubini) è un professore saccente. Il fratello Claudio ( Matteo Olivetti), fragile e rassegnato, rivela presto i sintomi di una severa depressione, un disturbo bipolare e sbalzi d’umore al punto da tentare il suicidio.

Desirè sarà l’unica in grado di aiutarlo, rendendosi conto della minaccia rappresentata dall’ambiente familiare in cui vivono e lotta contro tutto e tutti, anche contro il fidanzato “stronzo” (come lo stesso Rubini definisce il personaggio che interpreta).

E sarà proprio lei a decidere di ricoverarlo in un centro di salute mentale, nonostante il dissenso della famiglia, avrà la forza di fare un passo per salvare il fratello, a costo di sacrificare la propria vita. E in quel momento per un attimo assapora la Felicità.

Senza dubbio, tutti i protagonisti del film hanno l’angoscia del vivere sono tutti infelici , si scontrano tra di loro, non guardando realmente quello che succede veramente a chi sta male, in questo caso ai due fratelli. Ciascuno guarda a sé stesso, sia il compagno della protagonista, sia i genitori, non hanno cuore verso questi due ragazzi che sono stati bullizzati, abusati e vessati. Due ragazzi insicuri in tutto, perfino nel parlare e nel prendere piccole decisioni. Fanno un’infinita tenerezza.

Desirè così pura, verace, stralunata, fragile e infelice, racchiude le caratteristiche di tutti i personaggi interpretati finora da Micaela, nella sua filmografia diretta da Paolo Virzì e in “Felicità” porta con sé un grande amore. Sul finale imboccherà per un momento la strada giusta: tra uno scossone e l’altro, uno schiaffo in faccia e un pugno nello stomaco, capirà a chi donare il suo cuore.

Alla fine del film, sul palco del Petruzzelli, sono intervenuti i due interpreti, Rubini e Ramazzotti, insieme a Luca Bigazzi, direttore della fotografia, a commentare il film e a rispondere alle domande del pubblico.

Come è stato passare dall’altra parte della cinepresa?-

-Volevo scrivere questa storia da anni- risponde la regista-un fratello e una sorella problematici che soffrono a causa di una famiglia disturbata in cui i genitori sono superficiali e carnefici. Quando nasci in una famiglia sbagliata e ti ripetono che sei scemo, alla fine ci credi, l’unione tra fratelli però spinge alla salvezza e a metterlo su un treno e a creare una speranza-.

Come è stato lavorare con attori di calibro?-

-Ho cominciato a scrivere il copione e avevo già davanti ai miei occhi i volto di Sergio, quale mio fidanzato, Max e Anna come genitori, grandi artisti che con la loro empatia avrebbero trasmesso quello che volevo dire. Quando poi mi sono rivolta al produttore per la realizzazione, mi ha detto fai “Felicità”, ma Desirè devi interpretarla tu-.

Qualcuno dal pubblico ha chiesto a Sergio come ha accolto la proposta di vivere quest’avventura. – Micaela mi ha parlato di questo personaggio, facendomi credere che solo io lo potessi fare e ho accettato, l’ho capito solo alla fine che è uno stronzo-.

In effetti allo spettatore più distratto non può sfuggire il carattere egoista di Bruno, anziché prenderla per mano quando ne ha bisogno, le punta il dito contro, anziché accoglierla, le dice sempre con supponenza e saccenteria cosa fare.

Cammina sempre davanti a lei e per alimentare il suo ego la bullizza, la rende sola, indifesa e lei per farsi accettare e fare pace gli offre il suo sesso.

Quanto a Luca Bigazzi, direttore della fotografia di “Felicità” ha spiegato che per trovare la giusta luce, non si è soffermato su formalismi, il film è basato sulla spontaneità degli attori e che ha individuato l’aspetto sociologico dei personaggi.

Il film è stato girato essenzialmente a Fiumicino, in casa di pescatori, a Ostia, in Case di Cura, insomma in luoghi estremamente semplici.

Come ci si sente ad essere attore diretto da altro attore?-

Risponde Sergio- un attore che dirige un altro attore, non è una novità, vedi Charlie Chaplin.

Gli attori sono autori e pescano dal mondo interiore non sono semplici imitatori, perciò un attore che voglia intraprendere la carriera di regista non incontra grandi difficoltà. Difficile sarebbe il contrario, cioè quando un regista decide di fare l’attore. Conosco un regista che credeva di poter fare l’attore solo migliorando la sua forma fisica-.

E naturalmente l’attore non ha rivelato il nome di costui.

Ha invece preannunciato il suo prossimo lavoro che è già in fase di montaggio e che andrà in onda in Tv prossimamente, un format sulla vita di Giacomo Leopardi.

Micaela ha anche in progetto due lavori che verranno realizzati entro il Mese di Maggio e Settembre, ma non ha spoilerato nulla circa i contenuti.

A conclusione dell’incontro, l’auspicio dei tre a supportare il cinema, il film in generale.

-In questo periodo che siamo assediati dalle serie su piattaforme, dobbiamo rivalutare il valore del film, la serie ti sta vicino ma non ti arricchisce, un film quando finisce ha un messaggio finale che ti impegna a ragionare-, ha concluso Sergio Rubini.

Foto di Raffaella Fasano (riproduzione riservata)

Marcella Squeo

La dottoressa Marcella Stella Squeo è laureata in Giurisprudenza è una giornalista pubblicista e si occupa di cultura, spettacolo, musica e di beneficienza e volontariato facendo parte di diverse associazioni di settore.