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Rinomato per la severa selezione all’ingresso, il tempio della techno berlinese, chiuso dallo scorso marzo causa Covid, riapre con una veste nuova.

Ben cento opere firmate dai più grandi artisti contemporanei che vivono e lavorano nella capitale tedesca, tra cui Tacita Dean, Olafur Eliasson, Cyprien Gaillard, Elmgreen & Dragset, Katharina Grosse, Alicja Kwade, Danh Vō e Wolfgang Tillmans, compongono la mostra d’arte contemporanea Studio Berlin.

Organizzata dalla Boros Foundation, l’esposizione è curata dalla coppia di collezionisti tedeschi, Christian e Karen Boros, appassionati d’arte contemporanea, che hanno avuto l’idea di investire in questa ex centrale elettrica e di sfruttarne gli straordinari volumi per trasformarla in una galleria d’arte effimera mescolando pittura, fotografia, scultura, video e suono.

Un esperimento era già stato fatto quest’estate, quando una delle stanze meno utilizzate del complesso, la Kessel Hall, era stata aperta a un pubblico ristretto e contingentato per un’art installation sonora intitolata “eleven songs – halle am berghein”, firmata dagli artisti Sam Auinger e Hannes Strobl. Altri locali hanno invece deciso di trasformare i propri spazi aperti in Biergarten. Dove ballare resta però assolutamente vietato.

Michele Traversa

Direttore responsabile e Editore di LSDmagazine. Esperto di turismo, spettacolo, gastronomia e tecnologia. Attento alle strategie social media e preparato all'interazione tra gli strumenti che questi offrono e la diffusione dei loro contenuti. Collabora con le principali riviste del settore turistico, italiane e straniere, autore di libri e documentari di viaggio e di mostre fotografiche.