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Non c’ero mai stato di Vladimiro Bottone è la storia di Ernesto Aloja, ex editor, scapolo, con due grandi passioni: la letteratura e l’eros. Ma è anche la storia di una giovane donna, Lena Di Nardo, aspirante scrittrice dall’anima travagliata. Il manoscritto che Lena sottopone all’editor in pensione risveglia i fantasmi di Ernesto, che per tutti i suoi cinquantotto anni era riuscito ad occultare; una Macchia come lui la chiama ha infatti tormentato la sua vita, rendendolo dipendente dagli antidepressivi e facendolo distaccare dai sentimenti autentici. L’incontro con Lena fa in modo che egli debba misurare fino in fondo il suo abisso, fatto di mancanze e di colpe mai espiate. E Lena sa a sua volta di essere giunta a un bivio della sua esistenza in cui non si può tornare indietro, e forse non si può neanche andare avanti. Perché troppo è il dolore che l’avvince, e tante le imperfezioni della sua anima. Il rapporto professionale che si instaura tra Ernesto e Lena, tra editor e scrittrice, si tramuta presto in qualcosa di più profondo, che li sconvolge. Non più maestro e allieva, i due personaggi scavalcano la barriera che si era naturalmente creata tra di loro e si pongono a pari livello, consci di dover imparare l’uno dall’altra. Lena sembra aver demandato il compito di raccontarsi al suo alter ego letterario, Gilda Ninno, che compie i suoi passi, che ripercorre i suoi errori. Ernesto vede in Lena una donna del suo passato, Patrizia, che non ha potuto aiutare.

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E per questo motivo ora vuole fare di più. Ma entrambi hanno troppo da espiare e da correggere, e non è semplice potersi aggrappare l’uno all’altra, complice anche un insormontabile scontro generazionale. Ciò che Ernesto vede nel manoscritto di Lena come un eccesso di introspezione non è altro che un doloroso grido d’aiuto, purtroppo inascoltato. Dalle parole stesse di Ernesto si impara che i libri, quelli migliori, nascono dalle ossessioni, e manipolare quelle di Lena diventa una droga che lo inebria e che lo devia dalla razionalità. Quando lei infine sparisce dalla sua vita, egli comprende che è tempo di mettere nero su bianco le sue di ossessioni, di impossessarsi della sua voce, di arruolarsi finalmente nel mondo. E dopo una vita spesa ad aiutare le storie degli altri, per Ernesto arriva il momento di salvare sé stesso, di scrivere la propria storia prima che la patina del tempo faccia sbiadire ogni memoria.

Michele Traversa

Direttore responsabile e Editore di LSDmagazine. Esperto di turismo, spettacolo, gastronomia e tecnologia. Attento alle strategie social media e preparato all'interazione tra gli strumenti che questi offrono e la diffusione dei loro contenuti. Collabora con le principali riviste del settore turistico, italiane e straniere, autore di libri e documentari di viaggio e di mostre fotografiche.