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E’ stata presentata oggi l’edizione 2019 del BIG – Bari International Gender Film Festival, promosso e organizzato dalla Cooperativa AL.I.C.E (Area Arti Espressive), realizzato con il sostegno di Regione Puglia e Comune di Bari (e il contributo di alcuni sponsor privati, oltre alla collaborazione di numerosi enti e associazioni).
Dal 21 al 28 settembre 2019, il festival del cinema e delle arti performative su differenze di genere, identità ed orientamenti sessuali – la cui direzione generale e artistica è a cura di Tita Tummillo e Miki Gorizia – si svolgerà in vari spazi e luoghi della città di Bari, concentrandosi per le proiezioni serali all’AncheCinema.
Il tema che il festival vuole lanciare quest’anno è «Big Community», un inno alla grande biodiversità presente in qualsiasi ecosistema, legato all’uomo e alla natura in tutti i suoi aspetti. Per farlo ci saranno più di trenta proiezioni tra lungometraggi, corti e documentari, ospiti di prestigio nazionale e internazionale tra artisti e registi, performance di danza e teatro, mostre d’arte, numerosi spazi dedicati alla musica e i consueti «Dialoghi», incontri di approfondimento teorico organizzati dal Dipartimento di Scienze della Formazione, Psicologia e Comunicazione e dall’Archivio di Genere dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro.
Partendo, infatti, dall’idea che siamo tutti partecipi di una grande «comunità», in cui il rispetto dei valori e del vivere civile si accompagna alla libertà di esistere, diventare, amare e manifestarsi, il BIG vuole raccontare e celebrare la profondità e l’unicità della propria natura affinché ciascuno possa farlo in uno spazio sociale accogliente, dove non hanno cittadinanza il sospetto, il pregiudizio e l’odio.

Si parte sabato 21 settembre, alle 20,30, all’AncheCinema di Bari dove, prima della proiezione del film brasiliano «Bixa Travesty» di C. Priscilla e K. Goifman, ci sarà la cerimonia di apertura che avrà come ospite Gianmarco Negri, il primo sindaco transgender d’Italia del Comune di Tromello (Pavia). Un’occasione di incontro e accoglienza, al quale prenderà parte anche il Comune di Bari, insieme alle associazioni partner del BIG e al tavolo LGBTQI dell’Amministrazione Comunale.

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Grande importanza avranno anche le proiezioni del FOCUS AFRICA, realizzate in collaborazione con il Festival MIX di Milano e il sostegno della Fondazione Pasquale Battista: domenica 22 settembre alle 22,30, si partirà con il lungometraggio Rafiki, di Wanuri Kahiu (Kenya, 2018), primo film keniota presentato al Festival di Cannes (bannato in Kenya), con la regista rifugiata in Francia. È la storia di due ragazze, Kena e Ziki, e del loro tenero avvicinamento, sfidando l’ottusità e la violenza di uno fra gli stati africani che vieta per legge le relazioni omosessuali.
Altri segmenti fondamentali del Focus Africa saranno il film Inxeba di John Tragore (Belgio, Kenya, Sudafrica, 2016), presentato giovedì 26, alle 21, da Alessandra Cioce (operatrice di tutela legale, Etnie Onlus), e Sidney & Friends di Tristan Atkinsons (Gran Bretagna, 2018), proiettato venerdì 27, alle 18.
Il BIG è anche inserito in un coordinamento di festival internazionali, a testimonianza dei continui scambi e collaborazioni con le maggiori realtà festivaliere italiane ed europee: ne saranno un esempio, Greek Guerrilla, una preziosa raccolta di cortometraggi greci in collaborazione con Outview – Film Festival di Atene. Giovedì 26, alle 22,30, saranno proiettati e presentati 5 cortometraggi, con i relativi registi ospiti in sala.
Lo stesso avverrà volgendo lo sguardo al fervido e sempre attivo cinema danese, con Danish Delight, raccolta di corti danesi in collaborazione con il Festival MIX di Copenaghen e Ambasciata di Danimarca in Italia: dalle 20 in poi di venerdì 27 settembre, spazio a quattro corti e al film Happy Ending di Hella Joof.
Lunedì 23 settembre, il BIG ospiterà anche l’arte d’autore con il vernissage, alle 19, di una personale di Pasquale Rubino, direttore e responsabile del Gruppo Phoenix (ente gestore di strutture riabilitative psichiatriche): la mostra, intitolata «Tutto è come appare», è un richiamo al movimento di Art Brut di matrice francese e sarà visitabile durante tutto il festival, e oltre (fino al 30 ottobre).
Martedì 24, a partire dalle 15, nell’Aula Magna dell’Università degli Studi di Bari, spazio poi ai «Dialoghi» sul BIG. Il ciclo di conferenze, alla sua quarta edizione, è organizzato in collaborazione con il Dipartimento di Scienze della Formazione, Psicologia e Comunicazione, l’Archivio di Genere e i Corsi di Laurea di Scienze della Comunicazione e di Scienze dell’Informazione editoriale, pubblica e sociale, dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro. Il coordinamento è a cura di Claudia Attimonelli, docente di Semiologia del Cinema e degli Audiovisivi.

Numerosi gli artisti che animeranno la scena del Bari International Gender Film Festival 2019, a cominciare dalla regista Adele Tulli, che lunedì 23 settembre, alle 20, incontrerà il pubblico prima della proiezione di «Normal» all’AncheCinema, opera presentata al Festival di Berlino quest’anno. Nel suo documentario, la giovane regista, figlia di Serena Dandini, racconta con uno sguardo privo di giudizio, come l’appartenenza di genere definisca il nostro essere, affrontando temi come la sessualità, la famiglia e l’istituto matrimoniale.
Tra i performer di rilievo, martedì 24 sarà il Fortino Sant’Antonio di Bari la location privilegiata per ospitare due spettacoli di assoluto interesse: il primo, alle 19,30, sulla Terrazza di Via Venezia, vedrà protagonista Siro Guglielmi con la coreografia «1», l’esplorazione di un corpo nel tentativo di definire un’identità e creare una dimensione personale nel riflesso condizionato di chi ci guarda. Un viaggio all’interno di sé che lascia emergere differenti tipi di corporalità, e che stimola la liberazione di un modo di essere-divenire, uno e molteplice. La seconda performance della serata si svolgerà alle 21, nel sotterraneo del Fortino (Lungomare Imperatore Augusto): «Bob» è la coreografia e danza di Matteo Marchesi, una coproduzione Zebra Cultural Zoo e Festival Danza Estate. Bob è mostro e creatura, un viaggio sul corpo non gradevole e non gradito, che vuole farsi racconto di un altrove marginale, di una zona d’ombra che inghiotte chi è al confine, o oltre, di una norma nella rappresentazione di sé. È un viaggio alla ricerca di un umano stato di grazia.

La giornata conclusiva di sabato 28 settembre presenterà alle 21, in Sala Murat, Chiara Bersani, che si è aggiudicata il premio come miglior attrice/performer under 35 al Premio Ubu 2018, il riconoscimento più importante di teatro in Italia. «Gentle Unicorn» è il titolo della performance che porterà in scena (in collaborazione con Teatro Pubblico Pugliese), uno spettacolo di grande suggestione, con ideazione, creazione e azione della stessa Bersani, con le musiche di F. De Isabella. «Io, Chiara Bersani, alta 98 cm – spiega la performer nel presentare la pièce -, mi autoproclamo carne, muscoli e ossa dell’Unicorno. Non conoscendo il suo cuore proverò a dargli il mio, il respiro, miei gli occhi. Di lui raccoglierò l’immagine, ne farò un costume destinato a diventare prima armatura, poi pelle».

Lo spettacolo di Chiara Bersani sarà preceduto, nella mattinata di sabato 28, alle 11, all’AncheCinema, da un importante convegno organizzato in collaborazione e con il sostegno di Gruppo Phoenix e Consorzio Promosud. Il titolo è «Amori non conformi: approfondimento su sessualità e disabilità», un tema scottante legato al diritto alla sessualità e all’affettività delle persone diversamente abili. Interverranno la sociologa Mariella Popolla, lo psichiatra Alfredo Sgaramella, l’artista e performer Chiara Bersani, la psicoterapeuta Daniela De Robertis, il docente di Diritto di Famiglia Domenico Costantino, la psicologa Mariella Cirone e la protagonista del documentario «Yes, We Fuck!» Oriol Roqueta del Río.

A concludere il BIG, dopo la performance di Bersani, dalle 23 in poi di sabato 28, in Sala Murat, si svolgerà la performance in residence del danzatore e coreografo Daniele Ninarello, dal titolo «Testing Club Unisono»: si ispira alle dinamiche queer fondandosi sulla volontà di abbattere l’idea di confine e promuovendo una continua condivisione. Club Unisono è un luogo inclusivo, dove non esistono etichette e definizioni di genere e dove tutti sono invitati a spogliarsi dei pregiudizi, riportando il corpo a riflettere sul ballo come elemento di condivisione, scambio e contagio, elementi di una identità liquida in continua trasformazione. Club Unisono è luogo per scambisti del movimento, una sorta di rituale collettivo regolato da una continua vicinanza e alleanza tra i corpi.

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Michele Traversa

Direttore responsabile e Editore di LSDmagazine. Esperto di turismo, spettacolo, gastronomia e tecnologia. Attento alle strategie social media e preparato all'interazione tra gli strumenti che questi offrono e la diffusione dei loro contenuti. Collabora con le principali riviste del settore turistico, italiane e straniere, autore di libri e documentari di viaggio e di mostre fotografiche.