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"A-raccontare-ocmincia-tu-anteprima-fiorello-640x360"Falsa partenza, oppure  brutta, detto senza censure, per A Raccontare Comincia Tu, il tanto strombazzato programma da prima serata su Rai Tre che ripropone Raffaella Carrà in veste di intervistatrice (da giovedì 4 aprile, per sei  serate).

Il primo ospite della "serie"è  stato Rosario Fiorello.
I due si trovano in zona franca, un circolo di canottieri romano, seduti su un enorme divano.
L’intervista esplora i trascorsi familiari e giovanili dello  showman siciliano mentre la Carrà, con l’eterno caschetto Vergottini, gestisce l’intervista alla sua maniera.
La classica risata di gola domina la scena dunque , accompagnata da quell’atmosfera familiare che fece del suo programma di mezzogiorno, Pronto Raffaella? un successo straordinario, lanciando la fascia del day time ( su Rai Uno).
Ma sono passate delle decadi e lo stile della Carrà segna il passo .C’è già Mara Venier, nei festivi , con le sue interviste "caserecce" nella sua Domenica In a offrire una televisione tradizionale, ma che nello stesso tempo  non stona eccessivamente  grazie all’abilità della conduttrice che riesce ad empatizzare con gli ospiti.
Il difetto della Carrà in questo nuovo (si fa per dire) contesto è quello di non riuscire a risultare convincente come intervistatrice, anche perché per quanto riguarda Fiorello, ad esempio,  c’è ben poco da scoprire.
Conosciamo a memoria i suoi trascorsi nei villaggi turistici, come brillante animatore.
C’è da dire che anche lui è invecchiato e alcune volte i suoi aneddoti non risultano neppure riusciti, né fanno ridere. Come quando, raccontando della sua infanzia, quando vendeva verdure come ambulante per gioco o hobby,  riuscendo ad accumulare 300 lire al giorno, "ero bravo  a scopare".   A togliere via con la scopa cioè non soltanto gli scampoli delle verdure cadute in terra , ma anche i capelli tagliati dei clienti presso il barbiere col quale collaborava, spargendo profumo sulle chiome di questi ultimi quando l’opera del "figaro" era finita.
A proposito del termine "scopare" la Carrà risponde subito "non avevo dubbi su questo", perpetrando la nomea da eterno  playboy del siciliano, acclarata dalla sua dichiarazione, a inizio trasmissione, di essere stato da sempre portato al contatto con l’altro sesso , cioè sin dalla più tenera età. Queste cadute di gusto, per non dire volgarità vere e proprie della Raffa nazionale, appaiono fuori luogo, come fuori luogo risulta la colonna sonora che fa da sfondo all’intervista, composta da canzoni come "Fiesta" e "Pedro", successi sempreverdi   della stessa showgirl, ma ormai stra-ascoltati.
A Raccontare Comincia Tu è dunque un’autocelebrazione di Raffaella Carrà prima di tutto e conseguentemente dei suoi ospiti.
La prima puntata risulta infinita, si succedono troppi discorsi, fatti, racconti di una noia mortale, che comprendono l’arrivo a  Milano di un giovane Rosario al cospetto di Claudio Cecchetto, colui che  ne diventerà  il primo talent scout.
Nella seconda parte la Carrà guida l’automobile nel traffico e Fiorello è il suo passeggero di lusso. L’attempata anchor woman svela di non amare mettersi al volante e di non impegnarsi a tal riguardo quasi mai.
La direzione adesso è il Teatro delle Vittorie, dove Raffaella  Carrà conserva molti ricordi, come le Canzonissime condotte con Corrado Mantoni. Di quel periodo ormai storico appaiono le foto in bianco e nero sul teleschermo.
Fiorello e Carrà non sono  stati recepiti  per due personaggi attuali, ma come due reduci.
Unendosi si sono dati man forte, risultando anacronistici nel riproporre un’immagine di loro stessi troppo usuale, nella "fotografia" di   due figure immobili che potrebbero risalire all’antico Egitto, per il loro soffermarsi su un passato che li glorifica, ma che non può  che interessare ormai  una fascia molto ridotta del popolo televisivo.
Per adesso, A Raccontare Comincia Tu è un programma insopportabile che non ha la magia del classico Ieri e Oggi o del mosaico creato da Techetechetè con materiale d’archivio.
Infatti la coppia Carrà – Fiorello sembrava uscita dalle Teche Rai e non dall’attualità.
Michele Traversa

Direttore responsabile e Editore di LSDmagazine. Esperto di turismo, spettacolo, gastronomia e tecnologia. Attento alle strategie social media e preparato all'interazione tra gli strumenti che questi offrono e la diffusione dei loro contenuti. Collabora con le principali riviste del settore turistico, italiane e straniere, autore di libri e documentari di viaggio e di mostre fotografiche.