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"dinoesergio"Presentato in anteprima mondiale con una standing ovation all’ultima Mostra del Cinema di Venezia per le “Giornate Degli Autori”, “Il bene mio” è una storia che nasce dal desiderio di raccontare le vicende di un uomo “custode della memoria” e di un’intera comunità perduta, che non riesce a ritrovare sé stessa. Questa mattina in una conferenza stampa al cinema Galleria di Bari, dove ha partecipato la co-protagonista Teresa Saponangelo, Antonella Gaeta, Loredana Capone, il regista Pippo Mezzapesa, il produttore Cesare Fragnelli di Altre Storie e il direttore dell’Apulian Film Commission, Antonio Parente hanno raccontato il film nel dettaglio. Nelle sale italiane (ben 22 nella sola Puglia) da oggi 4 ottobre.

Senza riappropriarsi «della propria memoria, una comunità difficilmente può ritrovare se stessa». Una frase nella quale Sergio Rubini racchiude l’anima del suo personaggio, nel film Il bene mio di Pippo Mezzapesa che dopo il successo alla Mostra del Cinema di Venezia, nelle Giornate degli Autori, arriva in sala il 4 ottobre con Altre Storie.

Nel film, Rubini regala un’interpretazione straordinaria nei panni di Elia, rimasto solo a vivere a Provvidenza, paese devastato da un terremoto, nel quale il protagonista ha anche perso la moglie, rimasta sotto le macerie della scuola in cui era maestra. Il resto della comunità ha preferito lasciarsi il passato alle spalle e si è spostato nella vicina Nuova Provvidenza, ma lui, nonostante le preghiere del sindaco e cognato (Francesco De Vito) e degli amici di una vita, Rita e Gesualdo (Teresa Saponangelo e Dino Abbrescia), non si arrende. Ogni giorno ricerca, recupera e custodisce oggetti e ricordi, pur di non far lasciare morire il paese. Gli sarà d’aiuto l’arrivo improvviso di una giovane migrante, in fuga, Noor (Sonya Mellah).
"pippoesergio"Uno dei primi impulsi delle persone in quelle situazioni è riappropriarsi dei propri oggetti, dei propri ricordi, per quanto magari per gli altri possano essere insignificanti. Perché nei cocci c’è la nostra storia» ci dice il regista. Elia «vuole rimettere a posto il cuore di una comunità, per farla riprendere a vivere». Film come questo «in Italia non si fanno quasi più – aggiunge il produttore Cesare Fragnelli – non si sperimenta quasi per niente in nessun settore del Paese. E’ uno dei nostri mali».
Pippo Mezzapesa, classe 1980, già autore, fra gli altri, di Pinuccio Lovero, sogno di una morte di mezza estate e Il paese delle spose infelici, spiega che Il bene mio è nato «dal voler raccontare un personaggio che non dimentica. Vuole cambiare il modo di pensare di una comunità secondo cui l’unico modo per rimarginare la ferita è invece rimuovere tutto il passato. Elia è un uomo che elabora il dolore restando attaccato alle pietre, che combatte per riportare lì la vita». Con la comparsa di Noor «c’è l’incontro tra due personaggi che fuggono dalla distruzione. Lui riesce ad aprire per lei i confini del suo mondo».
Il silenzio del paese disabitato e quegli elementi di vita passata sono difficilmente ricostruibili» spiega Mezzapesa. «All’inizio temevo un pò l’idea, non volevo fosse vista come una sorta di sciacallaggio. Ora penso sia la scelta più giusta».

Il Bene mio è stato scritto da Pippo Mezzapesa insieme ad Antonella Gaeta e Massimo De Angelis, il film è stato girato a settembre 2017 per quattro settimane in Puglia tra Gravina di Puglia e Poggiorsini. “Il bene mio” è una produzione Altre Storie con Rai Cinema, prodotto da Cesare Fragnelli, con il contributo del MiBACT– Direzione Generale per il Cinema, di Regione Puglia – Unione Europea – POR Puglia 2014-2020 e di Apulia Film Commission.

Michele Traversa

Direttore responsabile e Editore di LSDmagazine. Esperto di turismo, spettacolo, gastronomia e tecnologia. Attento alle strategie social media e preparato all'interazione tra gli strumenti che questi offrono e la diffusione dei loro contenuti. Collabora con le principali riviste del settore turistico, italiane e straniere, autore di libri e documentari di viaggio e di mostre fotografiche.